Giustizia, Cpi: Rao, Gheddafi non potra’ riparare in Italia

(ANSA) – ROMA, 8 GIU – ‘La notizia e’ che oggi la Camera ha approvato un disegno di legge di iniziativa parlamentare: e’ l’ennesima dimostrazione che ogni volta che si affrontano temi rilevanti che riguardano la giustizia, ma non i processi del Premier, si ottiene l’unanimita’ sia in Commissione che in Aula’. Lo afferma Roberto Rao (Udc), relatore delle proposte di legge per l’adeguamento del nostro ordinamento allo Statuto della Corte penale internazionale.

‘Quando ci sara’ stato il via libera anche da parte del Senato – ha proseguito l’esponente centrista – criminali che si sono macchiati di gravissimi reati contro l’umanita’, come avvenuto per il serbo Mladic o potrebbe avvenire per Gheddafi e il suo clan, potranno essere consegnati alla Corte di L’Aja se chiederanno asilo o transiteranno piu’ o meno clandestinamente nel nostro Paese. Oggi, dunque, 13 anni dopo la firma del Trattato di Roma del 1998, si e’ compiuto un decisivo passo avanti per sanare un vulnus che poteva esporre il nostro Paese a situazioni di grave imbarazzo diplomatico’.

‘Purtroppo non e’ stato possibile inserire esplicitamente nel testo reati odiosi come lo stupro etnico, la tortura, la sterilizzazione forzata o l’arruolamento forzato dei bambini – ha concluso Rao – ma e’ stato approvato un ordine del giorno firmato da tutte le opposizioni che impegna il Governo a inserirli nel nostro ordinamento entro sei mesi’.










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