(ASCA) – Roma, 9 giu – ‘Il ‘codice antimafia’ approvato oggi dal governo contiene ben poche novita’ e piu’ che una ‘riforma epocale’ assomiglia al gioco delle tre carte con lo spostamento nel T.U. di norme gia’ esistenti’. Cosi’ il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D’Alia. ‘Ad alcune circoscritte modifiche in materia di rapporti tra sequestro di prevenzione e altre procedure giudiziali – prosegue – fa da contraltare l’immobilismo in un settore come quello delle certificazioni antimafia per la partecipazione delle imprese ad appalti e contratti pubblici, dove assistiamo increduli a forme di deregulation’. ‘Avevamo proposto di stringere le maglie della certificazione, applicandola a tutti gli appalti e contratti e ci troviamo davanti – osserva – a nuove norme che raddoppiano i tempi di durata delle certificazioni, riducono quelli di rilascio (e, di conseguenza, anche i tempi per accertare se un’impresa sia infiltrata o meno dalle mafie) e dilatano gli spazi per le autocertificazioni’. ‘Inoltre – annota D’Alia – si prevede una Banca dati delle certificazioni antimafia, ma non se ne specificano ne’ il contenuto, ne’ modalita’ di inserimento dati, salvo escludere l’autorita’ giudiziaria dalla possibilita’ di accedervi (fa eccezione la Direzione nazionale antimafia). E mentre il ministro Maroni parla di ‘riforma epocale’, il collega Alfano propone un coordinamento di norme in materia antimafia che ‘dimentica’ le intercettazioni, del tutto escluse dal ‘codice”.
About redattore
Sport: De Poli, inserimento in Costituzione passaggio storico, ora serve impegno per potenziarlo nelle comunità
20 Settembre 2023Imprese: De Poli, rifinanziare Sabatini e facilitare accesso credito, crescita Italia passa attraverso le pmi
20 Settembre 2023Imprese: De Poli, contro stretta creditizia servono riforma Fondo centrale garanzia e rafforzare Nuova Sabatini
19 Settembre 2023