Interrogazione a risposta immediata di Mario Tassone su atti di intimidazione nei confronti di amministratori locali e imprenditori delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-05009  presentata da  Mario Tassone

Al Ministro dell’interno.

– Per sapere – premesso che:

secondo quanto riportato dagli organi di stampa, la violenza criminale avvolge, oramai, in tutto e per tutto, il territorio vibonese e reggino;

incendi ed intimidazioni si susseguono ad un ritmo incessante: a Pannaconi di Cessaniti è stata presa di mira l’autovettura del parroco, don Tonino Vattiata, componente del coordinamento di Libera (l’associazione che opera contro le mafie fondata da don Ciotti); a Parghelia, ignoti hanno dato alle fiamme l’auto del capogruppo dell’opposizione, Pino Vita, già candidato a sindaco alle ultime elezioni amministrative, vecchio dirigente del Partito Repubblicano e oggi esponente del Pd; a Vibo Valentia, il fuoco ha divorato l’autovettura di Marika Aiello, figlia dell’ex assessore all’urbanistica di palazzo «Luigi Razza»; a Monasterace, nella locride, è stata incendiata la farmacia di proprietà del sindaco Maria Carmela Lanzetta;

tutto ciò costituisce una escalation delinquenziale inarrestabile di fronte alla quale vanno supportate con ulteriori mezzi le forze di polizia che svolgono quotidianamente con estrema abnegazione il loro lavoro;

si susseguono le interrogazioni parlamentari, gli attestati di solidarietà, ma non dà certo segni di cedimento una violenza cieca ed inaudita che colpisce indiscriminatamente imprenditori, operatori turistici, commercianti, sindaci e amministratori;

non si può accettare l’indifferenza del Governo davanti ad episodi gravissimi come questi: gli amministratori locali sfidano ogni giorno la malavita, sono i primi bersagli della criminalità, subiscono anche il malcontento dei cittadini e troppo spesso rischiano la vita per difendere la legge e le istituzioni democratiche;

i sindaci e gli amministratori non devono essere lasciati soli nell’impegno che portano avanti con dedizione, competenza e trasparenza per far avanzare processi di crescita civile e mettere in moto un nuovo percorso di cambiamento e di sviluppo;

 come osservato da più parti, occorre valutare tutte le iniziative possibili da mettere in campo non solo per denunciare pubblicamente tali gravi intimidazioni, ma soprattutto, per demarcare in modo netto quella linea di confine che esiste tra chi sta dalla parte delle istituzioni e chi invece si illude di riuscire a piegare e condizionare l’operato di amministratori pubblici, attraverso l’uso della minaccia -:

se non intenda dispiegare tutte le energie possibili, al fine di affrontare questo tipo di criminalità che crea l’humus per la malavita organizzata, iniziando a fare piena luce sull’accaduto (anche perché fino ad oggi non è stato individuato alcun responsabile), nonché garantire cosi la sicurezza dei cittadini. (5-05009)

 

Interpellanza I COMMISSIONE 29 GIUGNO 2011

Atti di intimidazione nei confronti di amministratori locali e imprenditori delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.

Mario Tassone illustra l’interrogazione in titolo, sottolineando tra l’altro, che il problema delle intimidazione nei confronti degli amministratori locali e degli imprenditori nelle province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia ha assunto ormai proporzioni allarmanti, nell’indifferenza del Governo, la cui azione si caratterizza per l’assenza di risultati concreti, in quanto i responsabili degli atti intimidatori non vengono individuati.

Il sottosegretario Alfredo Mantovano, rispondendo all’interrogazione in titolo, riconosce che le vicende che sono alla base dell’interrogazione presentata dall’onorevole Tassone sono serie e gravi. Esse sono oggetto di indagini e costituiscono l’ennesima conferma della complessità dei territori delle due province di Vibo Valentia e di Reggio Calabria.

Non è vero che ci sia una indifferenza del Governo né che manchino i risultati concreti, come affermato dall’onorevole Tassone. Sono state anzi adottate diverse misure, che hanno portato risultati nell’immediato e altri ne porteranno nel medio-lungo periodo.

Nell’immediato, la protezione degli amministratori locali e degli imprenditori è una priorità nella pianificazione dei servizi di polizia, nell’ambito dei piani coordinati di controllo del territorio, periodicamente aggiornati proprio in relazione alle esigenze emergenti, e nell’adozione di misure di tutela personali.

Nella provincia di Reggio Calabria risultano in atto, in favore di imprenditori del luogo, 3 dispositivi di protezione personale e 22 servizi di vigilanza generica radio-collegata, nonché, in favore di amministratori locali, 2 misure di protezione personale e 88 servizi di vigilanza generica radio-collegata, dei quali 26 attuati nei confronti di sindaci, compresa la dottoressa Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace, la cui farmacia, come ricordato nell’interrogazione, è stata incendiata. Nella provincia di Vibo Valentia, invece, risultano in atto, in favore di imprenditori, 8 servizi di vigilanza generica radio-collegata e in favore di amministratori locali 15 servizi di vigilanza generica radio-collegata, 7 dei quali in favore di sindaci.

Vi è inoltre un’intensa attività di contrasto della criminalità organizzata, con particolare riguardo alle attività usurarie ed estorsive e al riciclaggio dei proventi delle attività illecite nel settore degli appalti, che ha permesso di conseguire nei primi sei mesi di quest’anno risultati importanti. In particolare nella provincia di Reggio Calabria sono state condotte 15 operazioni di polizia giudiziaria che hanno consentito di arrestare, complessivamente, 403 affiliati alle cosche criminali e di catturare un latitante, incluso nella lista dei cento latitanti più pericolosi.

Si tratta di un risultato meritorio delle forze di polizia e dell’autorità giudiziaria.
Nella provincia di Vibo Valentia, poi, sono state arrestate 39 persone per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, l’usura e l’estorsione.

Analogo impulso ha avuto, nello stesso periodo, l’aggressione ai patrimoni delle organizzazioni criminali: nella provincia di Reggio Calabria sono stati sequestrati 294 beni per un valore di circa 187 milioni di euro, mentre quelli confiscati sono stati 100 per un valore di circa 46 milioni di euro; nella provincia di Vibo Valentia, invece, i beni sequestrati sono stati 84 per un valore di circa 11 milioni di euro, mentre quelli confiscati sono stati 21 per un valore di circa 11 milioni di euro.
Per contrastare l’ingerenza malavitosa nelle amministrazioni locali sono stati ampiamente utilizzati gli strumenti previsti nella normativa antimafia, in particolare sono state disposte numerose commissioni di accesso.

L’aggravarsi di fenomeni intimidatori, d’altra parte, può essere ascritta anche a una maggiore resistenza degli amministratori locali alle pressioni e ai condizionamenti illeciti. Al riguardo appare significativo quanto accaduto nel comune di Scido, in provincia di Reggio Calabria, dove tre persone sono state arrestate con l’accusa di tentata estorsione ai danni del sindaco e del vice sindaco su denuncia di questi ultimi.

Merita poi ricordare che diverse associazioni antiracket sono state costituite nel territorio prossimo a Vibo Valentia e che a Reggio Calabria è stata collocata la sede principale dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia.

Nel medio-lungo periodo, poi, saranno operative le disposizioni del piano nazionale antimafia che prevedono l’accesso dei prefetti nei cantieri e l’istituzione della stazione unica appaltante su base provinciale.
Infine, i dati statistici attestano un decremento dei reati commessi nelle due province nel primo semestre, anche se, quando si parla di fenomeni di questa importanza, i dati statistici di un periodo di tempo relativamente breve possono servire al massimo ad indicare una direzione di marcia.
In conclusione assicura la piena attenzione del Ministero dell’interno a questi territori con interventi mirati a seconda degli obiettivi.

Mario Tassone, replicando, ringrazia per la risposta fornita. Dà atto dei risultati che si sono raggiunti in Calabria nella lotta alla criminalità organizzata, pur nelle difficoltà dovute alla insufficienza degli organici delle Procure della Repubblica. Chiarisce che, parlando di indifferenza del Governo e di mancanza di risultati, intendeva dire che quest’ultimo profonde grandi sforzi nella lotta contro la grande criminalità, conseguendo anche importanti successi, ma sottovaluta la criminalità comune, che invece merita anch’essa la massima attenzione, anche perché crea l’humus per lo sviluppo della criminalità organizzata. Esorta pertanto il Governo a porre la massima attenzione al territorio calabrese anche da questo punto di vista.

 

Interrogazione a risposta immediata di Mario Tassone su atti di intimidazione nei confronti di amministratori locali e imprenditori delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.pdf








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