Nidi: Udc alla guerra contro i furbetti delle tariffe

(DIRE) Bologna, 6 dic. – Definire per legge i “genitori soli” in modo da arginare i ‘furbetti’ dei servizi comunali, prima di tutto i nidi. E’ l’iniziativa targata Udc della consigliera regionale dei casiniani, Silvia Noe’, che oggi presentera’ in Assemblea legislativa il suo progetto di legge sul quale si augura “la convergenza di tutte le forze politiche” elette in Regione. La sostanza e’ semplice.

La norma ideata da Noe’ prevede di far rientrare la definizione di genitore solo in quattro casi: vedovanza; abbandono da parte del coniuge; mancato riconoscimento del figlio; affidamento esclusivo del minore a uno dei due genitori.

In tutti gli altri casi, per l’accesso ai servizi viene comunque presa in considerazione la situazione economica di entrambi i genitori, “a prescindere dallo stato civile e la residenza”.

Dunque, precisa Noe’, anche in caso di separazione dei coniugi se viene riconosciuto l’affidamento congiunto (“In Emilia-Romagna avviene nel 90% dei casi”). Per calcolare la situazione di entrambi i genitori, si legge nella proposta dell’Udc, viene sommato l’estratto Ise di entrambi i coniugi in rapporto al coefficiente che misura il carico familiare, ottenendo cosi’ una situazione Isee che vale per l’intero nucleo familiare. Questo, sostiene l’esponente Udc, dovrebbe “eliminare le disparita’ di trattamento che si creano al momento di accedere ai servizi, quando la richiesta proviene da genitori soli che in realta’ sono coppie di fatto ma che dichiarano di avere due residenze diverse, eludendo la legge”.

La proposta dei casiniani prevede anche una riduzione del calcolo Isee per il coniuge che versa gli alimenti e un ulteriore sgravio del 10% per chi ha un mutuo e una sola abitazione. Noe’ ha presentato la proposta di legge questo pomeriggio alla stampa, alla presenza di alcuni sindaci della provincia bolognese, perche’ “il problema e’ particolarmente sentito dai piccoli Comuni”. Ma sulla legge regionale pensata dall’Udc si sono detti d’accordo anche “l’assessore all’Istruzione del Comune di Bologna, Marilena Pillati, e gli assessori di Casalecchio, Faenza, Carpi e Rimini”. Senza contare che il Comune di Imola ha gia’ annunciato una stretta simile sui furbi gia’ dall’anno prossimo.

“A Bologna sono 510 i casi di nuclei monogenitoriali che non rientrano nei quattro casi previsti dal progetto di legge”, sottolinea Noe’. “Il tema e’ trasversale, e’ un problema di tutti- afferma Giovanni Maestrami, sindaco di Loiano- non possiamo dare soldi a chi non ne ha diritto, perche’ li togliamo a chi ne ha bisogno”. Maria Elisabetta Tanari, sindaco di Gaggio montano, spiega che il suo Comune si e’ gia’ autoregolamentato in questo senso, ma “e’ fondamentale una legge regionale a cui rifarsi, perche’ in questa materia ci sono molti contenziosi”.

Secondo Marco Mastacchi, sindaco di Monzuno, l’iniziativa di Noe’ “ci aiuta a smuovere un po’ le acque e magari permette che qualche furbo si autoregolamenti”. Per Alberto Baldazzi, primo cittadino di Castel del Rio, la proposta di legge “va a colmare un vuoto normativo. E’ un segnale culturale, prima che economico, perche’ ai cittadini e’ stato permesso di fare i furbi in questi anni”. Il sindaco di Monghidoro, Alessandro Ferretti, sottolinea infine che sul tema “bisogna evitare i conflitti sociali, perche’ soprattutto nei Paesi piccoli ognuno sa cosa fa l’altro”

 

 

 










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