L’INTERVENTO DEL MINISTRO AL CONVEGNO CEI SULLA ‘CUSTODIA DEL CREATO’ (DIRE) Roma, 5 set. – “Lo straordinario impegno che il Pontefice e la Conferenza Episcopale Italiana stanno profondendo sulla ‘Custodia del Creato’ rappresenta un sostegno importantissimo. Le tematiche ambientali, quando escono dall’ambito della genericita’ ed affrontano problemi concreti, di singole comunita’, sono mosse spesso da logiche e interessi particolari: economici, politici. Sono territorio della tecnica, della scienza, e sovente purtroppo della propaganda. La discesa in campo del Pontefice con la sua Enciclica, affiancato dall’impegno dei Vescovi, oggi qui e ogni giorno nelle diocesi, ha avuto un effetto potente su questi argomenti, perche’ giunge da una dimensione diversa, quella spirituale, e richiama un imperativo diverso, quello morale”. Cosi’ il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, nel suo intervento al Convegno ‘Laudato Si, rinnovare l’umano per custodire il Creato’ organizzato dalla Cei. “Io credo- ha detto Galletti- che in questo cambio di visuale, in questo salto di qualita’ stia il valore altissimo dell’opera che Papa Francesco ha avviato e che oggi qui rilanciamo in questa decima celebrazione della Giornata per la Tutela del Creato”.(SEGUE)
– Secondo il ministro, ‘negoziatore’ italiano nella trattativa internazionale sul clima, “prima e piu’ della capacita’ di trovare soluzioni tecniche a problemi scientifici, prima e piu’ della possibilita’ di trovare risorse economiche per finanziare un modello di sviluppo globale sostenibile, c’e’ bisogno di uno scatto, di una pregiudiziale etica. Ho ripensato a questa mia riflessione leggendo l’enciclica del Papa quando afferma che ‘la cultura ecologica non si puo’ ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma’”. “Se esistono questi presupposti- ne e’ convinto Galletti- le soluzioni tecniche, le intese, i target sono una conseguenza, certamente laboriosa, ma inevitabile. E Papa Francesco ci ha messo davanti al dovere di questa scelta morale con chiarezza, lo ha fatto parlando a ciascuno di noi, ai governanti, agli economisti, ai banchieri, agli industriali, ad ogni essere umano perche’ nessuno e’ esente dal dovere di scegliere e quindi agire per difendere l’ambiente che ci e’ stato dato e che noi dobbiamo lasciare in eredita’ alle generazioni future. Ormai nessuno puo’ dire: questo non mi riguarda. Non c’e’ piu’ spazio, ne’ possibilita’, ne’ diritto all’indifferenza”.
Certamente, ha aggiunto il ministro dell’Ambiente, “abbiamo gravi problemi ancora aperti e che stiamo affrontando con impegno e tenacia: penso ad esempio al problema dei rifiuti col 40% degli scarti che ancora finisce in discarica, all’inquinameto delle citta’ che impone un ripensamento ed una riorganizzazione degli usi civili e del sistema dei trasporti, alla bonifica dei vecchi siti industriali che hanno inquinato per decenni alcune aree produttive. Il Governo sente fino in fondo ed a tutti i livelli la responsabilita’ di questi nodi da sciogliere fra i quali certamente un ruolo fondamentale lo riveste la messa in sicurezza del territorio, devastato da eventi estremi, alluvioni e frane, che si ripetono sempre piu’ spesso e sempre con maggiore intensita’ con il loro carico inaccettabile di lutti e gli immensi danni. Abbiamo fatto una scelta forte, quella della prevenzione, varato un piano da 10 miliardi di euro da spendere da qui ai prossimi 7 anni. E’ un impegno gravoso ma essenziale. Il prezzo del non fare sarebbe molto, molto piu’ alto”. Galletti ha poi concluso ringraziando ancora i vescovi “per questa opportunita’ di dialogo e ribadendo che, sul tema della salvaguardia del creato, esiste una piena condivisione di obiettivi e, per quello che mi riguarda, da cristiano, una piena adesione allo spirito con cui il Papa e la Chiesa leggono la questione ambientale come questione globale”. Infine, ancora una citazione di Francesco: “Se ‘i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perche’ i deserti interiori sono diventati cosi’ ampi’. Noi lottiamo- assicura Galletti- per evitare la desertificazione del pianeta e siamo al vostro fianco per combattere la desertificazione delle coscienze”.