Banche venete: Binetti (Udc), ecco perchè voterò no a questo decreto

(DIRE) Roma, 12 lug. – “Giu’ le mani dalle banche: durante tutta la mattinata questo e’ stato il tam tam degli interventi da parte di tutti i colleghi eccezion fatta per il Pd. L’interesse del governo per correre in soccorso delle banche e’ stato uno dei fili conduttori di questa legislatura. E si e’ diffuso il sospetto che il governo abbia volutamente ignorato come in molte occasioni banche e banchieri si siano comportate come quegli speculatori che intenzionalmente attentano senza scrupoli al risparmio di tanti lavoratori. La sensazione e’ che il sistema bancario italiano non sia poi cosi’ solido come il governo ha cercato di far credere agli italiani in tutta la prima fase di questa legislatura; sia che si tratti di competenze strettamente scientifiche che di competenze organizzative, il sistema bancario italiano e’ apparso privo della piu’ elementare forme di etica sociale”. Lo afferma Paola Binetti, UDC, che continua: “Ha sfruttato la leva della fiducia nei rapporti con i clienti, per offrir loro prodotti deteriorati, che di fatto hanno compromesso i risparmi di una vita e la speranza di una vecchiaia piu’ serena”. Per la centrista “e’ in questa chiave che va letta la rabbia diffusa che serpeggia nell’aula di Montecitorio tra tanti gruppi: la convinzione dell’inganno perpetrato alla buona fede degli italiani, colpevoli solo di essersi fidati delle ‘loro’ banche. Si tratta di un Decreto salva- banche imposto con lo strumento della fiducia per salvare banche che hanno tradito la fiducia dei loro clienti. Un vero e proprio paradosso: dare fiducia, attraverso il voto di fiducia, a chi ha tradito la fiducia di quanti si erano fidati di loro. E’ successo con la banca popolare delle Marche, con quella dell’Etruria, con il Monte dei Paschi di Siena e ora con le due banche venete. Un po’ troppo spesso per potersi limitare a derubricare il caso a semplice incidente di percorso di un sistema solo apparentemente sano e che ora invece appare piu’ malato che mai. Una situazione grave per un governo a cui restano pochissimi mesi di vita per dimostrare se sta dalla parte dei banchieri o dei risparmiatori senza piu’ risparmi”, conclude Binetti. (Com/Tar/ Dire) 17:30