Barcellona: Binetti (Udc), difficile combattere mostruosità

4 SETTEMBRE GOVERNO RIFERIRA’ SU NOSTRE STRATEGIE DI DIFESA
(DIRE) Roma, 18 ago. – “Non e’ facile distinguere il volto aggressivo, violento, delle tante stragi di questo ultimo anno, tutte a carico dell’Isis, che le ha rivendicate con un orgoglio puntiglioso, dall’immagine dei migranti che fuggono dalle loro terre per le persecuzioni politiche, religiose, ma anche per la fame, la malattia, la mancanza di opportunita’”. Lo afferma l’onorevole Paola BINETTI, Udc, che prosegue: “Chissa’ se sono vittime anche loro di questa stessa violenza che scatena in patria guerre fratricide, che soffoca aneliti di liberta’, che priva le persone dei mezzi di sussistenza. Basta pensare alle carceri in cui vengono segregati in Libia quanti si sono macchiati di colpe vere e presunte e all’orrore con cui immaginiamo che possano essere trattati i rifugiati respinti, dalle pattuglie che presidiano le coste del Mediterraneo. Ci deve essere una radice comune in tutto questo male che sconvolge le nostre coscienze, prima ancora che i nostri schemi mentali. Dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, in carico al nazismo e al comunismo, la nostra cultura dei diritti umani si e’ consolidata intorno a valori forti come il diritto alla vita e alla liberta’; il diritto alla propria identita’ e alla propria fede”. “E la vecchia Europa,- prosegue BINETTI- che da oltre 70 anni gode di una pace mai vista prima, e’ ora messa in discussione da un terrorismo che ne fa il bersaglio preferito delle sue rivendicazioni. Di mese in mese, di attentato in attentato, di paese in paese, la violenza dell’Isis semina morti e feriti, ma ancor piu’ instabilita’ e terrore, fino a mostrare la fragilita’ delle nostre difese e la nostra incapacita’ a far fronte a questo nuovo nemico venuto da fuori.” Secondo Paola BINETTI: “Il 4 settembre il governo riferira’ in parlamento delle strategie con cui stiamo cercando di difenderci, da questi aggressori senza volto, che si nascondono nelle nostre citta’; che godono dei privilegi che la nostra stessa cultura mette a loro disposizione, a cominciare dalla liberta’ con cui possono muoversi, del rispetto di cui godono, e delle varie politiche di welfare di cui comunque si avvalgono. E’ un contrasto pazzesco tra la nostra precisa volonta’ di mettere i diritti umani sempre e comunque in primo piano e la loro viscerale volonta’ di calpestarli, nel senso letterale del termine. Da Barcellona qualcuno riferisce sgomento: ridevano mentre andavano calpestando a zig zag le persone, per essere certi di massacrarne il piu’ possibile. Ridevano, come se non ci fosse alcuna coscienza del male che stavano facendo, ma solo un oscuro desiderio di affermare la loro potenza e la loro superiorita’ alla guida di un furgone. Eppure erano tristemente ripetitivi rispetto ai precedenti attentati; incapaci di trovare un modo diverso per sfogare il loro odio, appiattiti in una volonta’ di morte che ci lascia senza fiato, proprio per quella possibilita’ di provocare la morte quasi scegliendo le proprie vittime nell’anonimato di una strada. Difficile combattere – conclude- contro questa mostruosita’, eppure ci resta il dubbio che e’ proprio da questa mostruosita’ che fuggano i migranti dalla loro terre per cercare in Europa quella pace che manca nei luoghi da cui provengono”.