Barcellona: Binetti (Udc), sfida non solo antiterrorismo ma identità Ue

(DIRE) Roma, 19 ago. – “Poco piu’ che adolescenti, come bambini totalmente assorbiti dal grande gioco della guerra. A Barcellona i killer-adolescenti non hanno fatto una strage solo per un errore banale, perche’ qualcosa non ha funzionato nel protocollo che stavano seguendo per confezionare in casa le bombe che avrebbero provocato centinaia di morti. Come se si trattasse di un video gioco, in cui se si sbaglia si puo’ sempre ricominciare e i morti sono soltanto virtuali. Sembra tutto assurdo, ai limiti dell’irrealta’, se non fosse per quelle morti tremendamente reali, che ci lasciano senza fiato. La paura di nuovi attentati in altri capitali europee mina la nostra sicurezza, perche’ non e’ facile prevederle ne’ prevenirle. E’ l’Europa stessa, con i suoi simboli, al centro dell’odio distruttivo di persone che appaiono fuori dalla norma. Gente impastata di antichi rancori? Forse. Gente fuori di testa? Probabilmente. Gente immatura, irresponsabile, sicuramente… Ogni volta pero’ si tratta di terroristi con un profilo diverso, ispirati dall’ISIS e dal suo odio contro la civilta’ cristiana, tipica della vecchia Europa. Non e’ una guerra di religione; ma qualcosa di molto simile. Ci troviamo davanti ad una miscela esplosiva che mette insieme attentatori tutti o quasi mussulmani, la cultura ISIS che sa solo di morte e una Europa che appare troppo debole per potersi difendere adeguatamente”. Lo afferma in una nota l’onorevole Paola BINETTI, UDC. “Le prossime sfide che l’Unione Europea tutta e il governo italiano in particolare dovranno affrontare riguardano non solo un antiterrorismo tutto da organizzare- continua Binestti- o i flussi migratori da contenere e non solo da spostare da un Paese all’altro! La vera sfida riguarda prima di tutto l’identita’ stessa dell’Europa, il suo destino unitario. L’Europa, indebolita dalla Brexit, deve ritrovare il senso della propria unita’ per contrastare quei nemici di fuori che agiscono indisturbati nelle sue capitali, nelle sue strade, tra la gente comune, nei luoghi simbolo, cari a tutti. Londra, Parigi, Barcellona… sono tra le citta’ metropolitane piu’ europee, care a tutta la gioventu’ Erasmus, che ha contributo a definire la nuova Europa e che ora invece la vede distrutta da coetanei di diversa fede, diversa cultura e diversa speranza. Forse e’ proprio dai giovani europei che bisogna ripartire dalla loro coscienza e dalla loro energia morale”.