BINETTI: (AP): AIUTARE I SIRIANI NELLA LORO TERRA CON AZIONI DI PACE

(DIRE) Roma, 8 set. – “Tra l’invito di Papa Francesco ad aprire le porte delle parrocchie, dei conventi, dei santuari per accogliere le famiglie di migranti e la presa di posizione di Angela Merkel, schierata a favore dei profughi siriani, si puo’ ben dire che qualcosa si stia muovendo sul fronte del Mediterraneo del Sud. Qualcosa di impensabile fino a pochi giorni fa, una sorta di gara di solidarieta’ che pone le basi per un’Europa piu’ umana e generosa”. Lo afferma in una nota Paola Binetti, deputato di Area Popolare (Ncd- Udc). “Non a caso dalla Libia alla Siria, da Est ad Ovest, le persone perseguitate, dalla guerra, dalla fame, dalla discriminazione religiosa, si sentono meno sole- prosegue Binetti- sanno di poter contare sull’aiuto della vecchia Europa, per cui si mettono in marcia, con la ferma convinzione di potercela fare. Ci provano, pur sapendo che non andra’ bene a tutti. E’ di oggi la notizia dei 180 corpi di persone decedute ed abbandonate sulla spiaggia libica, proprio laddove ogni giorno partono migliaia di persone verso l’Italia o verso la Grecia. Per tutti loro c’e’ comunque una nuova speranza.Ma non basta. Padre Andrzej Halemba, responsabile internazionale di ACS, Aiuto alla Chiesa che Soffre per il Medio Oriente, ha lanciato un appello poche ore fa dicendo: ‘vi prego, aiutate noi cristiani siriani, cosi’ che possiamo rimanere nel nostro paese. Isis sta terrorizzando sempre piu’ la popolazione e in particolar modo i cristiani. Per molti che partono, e sperano di vivere una vita migliore in Europa, c’e’ ancora chi resta e spera che le cose cambino proprio la’ dove le loro famiglie vivono da tante generazioni, conservando una tradizione di valori umani e religiosi, culturali e professionali. Non possiamo dimenticarli’. Mentre accogliamo migranti e rifugiati in fuga, dobbiamo pensare anche a coloro che restano e cercare soluzioni su misura per loro. ACS ci ricorda quanto sia importante non abbandonare quelle terre alla furia devastatrice di ISIS, alle esecuzioni di massa, allo sgretolamento di quasi tre millenni di storia e di arte. Sono state davvero la culla della civilta’ mediterranea e non possono diventarne la tomba.Forse, ora che in Europa siamo tutti piu’ disposti all’accoglienza, e’ possibile immaginare interventi concreti, rivolti proprio a chi, nonostante tutto, resta a custodire la propria storia e la propria fede, senza temere di essere fraintesi. Ma proprio per questo servono misure efficaci, chiare e tempestive di pace e non di guerra, con interventi precisi sul fronte economico, senza escludere la mediazione diplomatica. Ma senza neppure tollerare il primo genocidio del III millennio”.