(DIRE) Roma, 29 feb. – “L’assoluto tempismo tra l’approvazione in senato della legge sulle unioni civili, senza la stepchild adoption, e la nascita del piccolo Tobia obbliga a riflettere in modo molto concreto su di un passaggio chiave, tutto in capo alla magistratura”. Lo dichiara Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd-Udc). “Di fatto ad oggi non c’e’ ancora nessuna legge approvata in modo definitivo, ne’ sulle unioni civili, ne’ tanto meno sulle adozioni in formato omosessuale. Tobia dovrebbe risultare cittadino canadese, figlio di un papa’ e di una madre ignota, o che per lo meno non desidera essere identificata. Al margine di tutte le polemiche di questi giorni, di un segno o di segno opposto, come si comporteranno i magistrati davanti ad una eventuale richiesta di adozione da parte di Vendola? Legittimeranno per l’ennesima volta questo tipo di adozione, smentendo definitivamente i gridi allarme sollevati in Senato contro l’utero in affitto, considerato come una pratica barbara che consente la compravendita di bambini e svilisce definitivamente la donna, umiliando profondamente la sua dignita’ di madre? Per paradossale che sembri, sono felice che l’evento della nascita di Tobia si sia verificato proprio all’indomani dell’approvazione della legge in Senato e prima del suo passaggio alla Camera. Molte cose si chiariranno proprio a partire dagli atteggiamenti della magistratura che funzionera’ come una cartina di tornasole per giudicare questa legge, nei fatti scritti e nelle intenzioni solo apparentemente implicite. Staremo a vedere e poi ci regoleremo di conseguenza”, conclude la parlamentare.
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