Biotestamento: Binetti (Udc), cortocircuito con eutanasia

(ANSA) – ROMA, 14 APR – “La stampa, la grande stampa con l’unica eccezione di Avvenire, in questi giorni si è occupata di Testamento biologico, o per meglio dire di DAT: Disposizioni anticipate di trattamento, solo in merito ai due casi di Eutanasia, ampiamente divulgati dall’associazione Luca Coscioni e dai radicali che come Marco Cappato ne hanno fatto la battaglia della loro vita. Non stupisce quindi che nella mente della gente si sia creato una sorta di corto circuito che mette sullo stesso piano la legge che stiamo discutendo alla Camera e la vicenda del dj Fabo prima e di David ora”. Lo afferma Paola Binetti di Udc. “L’idea che si sta cercando di veicolare è la relazione dell’eutanasia compassionevole – aggiunge – scaturita da una solidarietà diretta e misericordiosa nei confronti del paziente e l’ottusa ostinazione di una politica becera, che non vuole dare soluzione ad un problema, neppure quando sarebbe semplicissimo farlo. Basterebbe permettere ad ognuno di fare quel che vuole: ma qualcuno vuole conculcare la libertà di morire delle persone, che per altro appaiono più sofferenti e più sole. Si vuole obbligare a vivere chi non ha più voglia né più forze per continuare a vivere. Di questo torneremo a parlare in Aula a Montecitorio mercoledì prossimo e come ha sottolineato la relatrice, On. Lenzi: “+ necessario dare risposte dopo anni di discussioni che non hanno portato all’approvazione di nessun testo”. Sarebbe però sbagliato pensare che questa legge introduca l’eutanasia così come avviene in Svizzera”.