(9Colonne) Roma, 15 feb – “Negare le diversità per rincorrere una falsa uniformità di vedute e di scelte strategiche, ha condotto alla scomparsa formale della Margherita, assorbita da un ben più potente Ds, e ha creato un fortissimo disagio, che è sotto gli occhi di tutti. Nel Centro destra il problema è speculare, ma di segno opposto, non riuscendo a creare un soggetto politico unico, alternativo al Pd e al M5S, non si riesce neppure a ragionare di un modello stile Margherita, un rassemblement di piccoli partiti e di movimenti, che senza rinunciare alla propria identità, trovano però un accordo concreto su alcuni punti programmatici, che definiscono l’orizzonte politico condiviso”. Lo afferma Paola BINETTI, deputato dell’UDC, che continua: “Eppure un esperimento politico di grande forza valoriale sta prendendo forma in questi giorni. L’interfaccia comunicativa forte e chiara può essere sintetizzata in due parole: NO all’eutanasia e SI’ al rispetto per la dignità professionale del medico. Sembra soltanto un obiettivo di natura etica: ma è in realtà la consapevolezza maturata dalla base parlamentare, stanca di attendere che i rispettivi leader trovino il loro punto d’accordo, che ci sono elementi necessari e sufficienti per stabilire una alleanza forte. Non basta essere uniti sul piano dei valori, come capita attualmente ai membri di ben 7-8 partiti diversi, occorre una strategia politica comune per negoziare diritti, che una maggioranza prepotente e arrogante vorrebbe negare, ricorrendo ad artifici ambigui. Dalla attuale battaglia in XII commissione vogliamo far ripartire un nuovo slancio aggregativo, nel rispetto delle singole competenze, ma nella condivisione di un progetto politico chiaro e forte”.