Biotestamento: Binetti (UDC), obiettivo vero è eutanasia, NO a chi vuole legittimare diritto alla morte

“Eutanasia: la legge non la prevede direttamente ma è il vero e proprio obiettivo sotteso alla legge”. E’ il j’accuse lanciato da Paola Binetti, deputato Udc, che interviene a gamba tesa nel dibattito sul testamento biologico. “Sono condizioni che la legge non prevede direttamente – chiarisce Binetti che, a Montecitorio, ha votato NO alla legge sulle Dat -. Il caso di Loris B conferma come si voglia scuotere l’opinione pubblica, chiamandola in causa per legittimare un presunto diritto alla morte in nome di un malinteso principio di autodeterminazione. Ignorando totalmente la sproporzione che ancora oggi sussiste tra pazienti che chiedono a gran voce piena applicazione delle cure palliative, la maggioranza, e quanti chiedono invece di morire con questa formula ambigua che mescola suicidio assistito e omicidio del consenziente. Loris, malato disabile grave da molti anni, diventato il Testimone della nuova campagna a favore del testamento biologico, chiedeva contestualmente l’approvazione della legge sulle DAT e il riconoscimento del diritto a porre fine alle sue sofferenze. Loris non parlava di eutanasia perché era ben consapevole che la sensibilità del popolo italiano, fortunatamente, rifiuta ancora il diritto alla morte. Loris non era un malato terminale”, aggiunge Binetti secondo cui dietro il gesto di Loris di morire in Svizzera c’è una regia: “Si tratta ormai di una regia ben architettata, in cui la morte diventa un dormire, il suicidio un atto di amore, è tutto è studiato al solo scopo di abbattere le resistenze dell’opinione pubblica nei confronti dell’eutanasia, a cui il ddl attualmente in discussione al Senato, se non sarà opportunamente modificato, aprirà inevitabilmente la strada”.