Biotestamento: Binetti (Udc), Senato non rinunci a migliorare il testo

(DIRE) Roma, 18 ott. – “Agli appelli di tante persone, spesso malate da lungo tempo, si aggiunge anche quello dei senatori a vita, che impegnano il loro voto a favore della legge sul testamento biologico, che e’ in discussione al Senato e che a molti non sembra viaggiare alla velocita’ desiderata. La legge, come e’ noto, ha luci ed ombre; contiene delle serie perplessita’ proprio in merito alla figura del medico, chiamato a prendere atto della volonta’ del paziente e messo davanti ad una alternativa: prendere o lasciare. Far quel che vuole il medico o abbandonare il suo ruolo di medico curante in quella situazione concreta”. Cosi’ Paola Binetti, deputata Udc. “I limiti posti alla liberta’ del medico e la necessita’ di rivalutarne la figura e la dignita’- aggiunge- mi hanno spinto a presentare una mozione in tal senso subito dopo l’approvazione della legge. Una parte considerevole del tempo del medico si spende nel dialogo con i pazienti, per sostenerne l’insicurezza, mitigarne l’ansia e convincerli a scegliere le soluzioni che una medicina basata su prove evidenti, scientificamente fondate, suggerisce. E’ la parte piu’ complessa dell’ars medica, quella in cui il medico mette in gioco se stesso, per cercare di convincere il paziente a scegliere quel che e’ bene per se’ e che non sempre e’ cosi’ evidente come si vorrebbe. In realta’ il nostro sistema bicamerale vorrebbe che nel passaggio da una Camera all’altra una legge migliorasse il suo profilo specifico, correggesse eventuali errori, rispondesse piu’ e meglio alle esigenze delle persone a cui si rivolge. Per questo auspichiamo che il Senato modifichi questa evidente stortura della norma; cosi’ come auspichiamo che anche quanto si riferisce alla sospensione della nutrizione e idratazione, assimilate tout court a una terapia, siano precisate meglio e non si convertano in una sorta di eutanasia omissiva. I rischi ci sono e sono evidenti per tutti”. Secondo Binetti, “delegittimare il medico che non condividendo certe posizioni vuole dialogare con il paziente, e provocare la morte del paziente rendendo possibile in qualsiasi momento sospendere nutrizione e idratazione. Sono solo due delle criticita’ della norma, eppure vorremmo proprio che il senato vi applicasse un fattore di correzione efficace. Nessuno e’ contrario al testamento biologico in se’ stesso, ma su questo tempo abbiamo ripetutamente fatto presente cio’ che in coscienza andrebbe corretto. E ci auguriamo che il Senato lo faccia, senza farsi travolgere dalla fretta”.