Cannabis: Binetti (Udc), uso terapeutico sì, eventuali manipolazioni legge no

(DIRE) Roma, 19 set. – “E’ iniziato oggi alla Camera, in Commissione congiunta Affari Sociali e Giustizia, il dibattito sugli emendamenti presentati alla Legge sulla cannabis terapeutica. Il confronto e’ iniziato con un ritmo molto intenso, decisamente accelerato, anche perche’ il relatore dando il suo giudizio li ha in gran parte bocciati tutti. I voti sono stati rimandati alla prossima settimana e sono stati concentrati nelle giornate di martedi’ e mercoledi’ prossimo, per poter portare in aula entro la fine di settembre l’attuale disegno di legge. Ma per coloro che erano contrari alla versione iniziale della legge, quella per intenderci che liberalizzava l’uso e l’abuso della cannabis, i problemi sono tutt’altro che risolti. Accettata con convinzione la destinazione terapeutica della Cannabis e la sua possibile prescrizione in forma controllata e selettiva da parte del medico, restano aperte molte questioni importanti che riguardano l’intera filiera del farmaco, dalla sua produzione alla sua destinazione fino al paziente, passando ovviamente per un costante controllo medico, qualificato e qualificante.” Lo afferma l’onorevole Paola Binetti (udc), che continua: “I problemi cominciano con la produzione, inizialmente affidata al Laboratorio farmacologico di Firenze, sotto controllo militare, ora minaccia di allargarsi attraverso un complesso meccanismo di convenzioni fino a far perdere le tracce di quanta cannabis vegetale sara’ prodotta, quale sara’ il suo profilo chimico, la sua esatta composizione e in che modo verra’ lavorata per essere confezionata nel classico farmaco da assumere a concentrazione controllata. Tutti passaggi che conservano una loro ambiguita’ e che potrebbero trasformare una cannabis pensata per essere una medicina per persone che ne hanno bisogno in un prodotto con fini e destini ben diversi, anche sotto la valenza economica del farmaco, non piu’ farmaco. Gli emendamenti bocciati nel loro complesso tendevano a porre dei confini ben precisi alla cannabis prodotta e distribuita, per mantenere vivo nella legge il suo esclusivo fine terapeutico, come ricorda l’articolo 1 della legge. In questo senso ci muoveremo durante il dibattito per evitare derive improprie di una norma che comunque presenta alcune luci e molte ombre”.