Charlie: Binetti (Udc) nessuno ha il diritto di decretarne la morte

(DIRE) Roma, 7 lug. – “Con il passare dei giorni il caso del piccolo Charlie diventa sempre piu’ surreale e le preoccupazioni che scaturiscono dallo strano, per non dire crudele, comportamento dei medici dell’Ospedale appare sempre meno comprensibile”. Lo dice Paola Binetti, deputata Udc, intervenuta piu’ volte in questi giorni sul caso del piccolo Charlie. “Se, come sostengono con tanta sicurezza, Charlie deve morire- sottolinea- allora lo mandino tranquillamente a morire a casa: saranno poi i genitori a valutare se portarlo a Roma o negli Usa, o lasciarlo morire tranquillamente a casa sua, dove sembra che non sia mai stato finora. Tra il presunto accanimento dei genitori e l’oggettivo abbandono terapeutico dei medici, c’e’ in mezzo una infinita sequenza di opportunita’, di cui non e’ la morte la piu’ inquietante. La morte verra’ per ognuno di noi e ognuno di noi vorrebbe morire nel suo letto, al riparo degli affetti familiari, curato quel tanto che serve, ma senza esagerare. E sarebbe l’opzione piu’ semplice anche per Charlie, se non fosse che l’amore dei suoi genitori che ancora lo tiene in vita, vorrebbe offrirgli un’altra opportunita’. Provare a vivere! Forse non ce la fara’, ma e’ solo forse e comunque a diritto a sperare e a provare. E’ quel che fanno milioni di malati tutti i giorni! Provare a curarsi per provare a vivere ancora un po’… Non e’ quindi la morte quel che piu’ ci spaventa nel caso di Charlie, ma e’ il paradosso inglese, che introduce la vita e la morte di stato e cancella con un colpo di spugna i genitori, il loro ruolo e le loro responsabilita’”.