(DIRE) Roma, 30 set. – “C’e’ una insistenza nella presentazione mediatica della legge di bilancio che sta facendo breccia non solo nel popolo brillino o nella lega ed e’ il costate riferimento alla centralita’ degli interessi del popolo, soprattutto delle categorie piu’ a rischio, non tanto e non solo i giovani, ma soprattutto gli anziani e coloro che sono sulla soglia della pensione. Tutti i critici del reddito di cittadinanza, e io sono tra questi, considerano che la dignita’ del lavoro non si misura solo sulla base della sua remunerazione, ma anche, e soprattutto, sulle opportunita’ che offre a milioni di giovani. Li sollecita a mettersi in gioco, a mostrare le proprie capacita’; a vivere la loro vita come una avventura e non solo come un parcheggio in attesa di chissa’ cosa.. Ma l’Italia e’ un Paese di anziani; dopo il Giappone siamo il paese piu’ longevo e con il maggior numero di ultra novantenni. E Di Maio ha promesso di cominciare da loro; lo ripete ogni giorno e sottolinea con numeri concreti la rivalutazione della pensione di chi ha lavorato una vita intera, in modo umile, spesso faticoso, con scarso riconoscimento sociale; spesso e’ solo e deve fare i conti con una pensione che a stento arriva ai 500 euro… Averne un terzo in piu’ non e’ uno scherzo, ne’ un’offerta a cui si possa rinunciare. Analogamente, se lavori da quando avevi meno di vent’anni e fai un lavoro faticoso, ben poco remunerativo, mentre a casa ti aspettano persone care ammalate, disabili, ben piu’ anziane, allora andare in pensione significa arrivare sulla terra promessa. ” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “Tutte le critiche al reddito di cittadinanza si concentrano su due punti chiave: la mancanza di risorse, che aumentera’ il debito pubblico e l’inopportunita’ di dare ai giovani un reddito senza chiedere in contraccambio nessun impegno concreto. Ma nessuno parla degli anziani, che dopo una vita spesa a lavorare e a prendersi cura degli altri, ora faticano oggettivamente ad arrivare a fine mese. Sono quelli che rinunciano a curarsi e che in qualche occasione prendono al supermercato qualche genere di sopravvivenza, dimenticandosi di pagarlo. Sono gli anziani, i grandi anziani, di cui mai ci si occupa nel pieno rispetto della loro dignita’ e nella concretezza delle loro necessita’. Criticare la legge di bilancio va bene, anzi benissimo! Soprattutto nei passaggi sulla sanita’. Ma per gli anziani occorre fare di piu’, in particolare per coloro che hanno appena una pensione sociale. E di questo occorre parlarne e ancora di piu’ per loro occorre prevedere misure efficaci e concrete, subito! Per troppo tempo sono rimasti gli ultimi, dimenticati con una vistosa dimostrazione di ingratitudine e di mancanza di giustizia.” (Rai/ Dire) 13:07 30-09-18 NNNN