EDUCATORI. BINETTI (AP): SERVE COMPETENZA REALE, NO A TUTTOLOGI

(DIRE) Roma, 23 apr. – “Arrivera’ presto all’approvazione del Parlamento la legge sugli educatori e oggi Avvenire dedica al tema-problema un bel servizio che senza scivolare in polemiche mette bene a fuoco le diversita’ dei punti di vista. Prima di tutto la necessita’ di riqualificare il lavoro dell’educatore, a garanzia dei bisogni dei bambini, degli anziani, delle mille forme di disabilita e di disagio sociale. E poi la necessita’ di scandire meglio gli spazi d’impegno professionale per le diverse figure di educatore previste dalla legge. Non e’ la stessa cosa lavorare con i bambini da zero a tre anni o con i carcerati, gli immigrati, gli anziani fragili. L’educatore socio-pedagogico come figura totipotente trasversale e’ onnipresente e non risponde ai criteri di garanzia previsti dalla attuale legge, soprattutto quando si affrontano temi e problemi legati a salute, alla disabilita’, alla cronicita’ in genere”. Lo afferma la deputata di Area popolare (Ncd-Udc) Paola Binetti, prima firmataria di uno dei ddl in questione. Poi, aggiunge: “La collega Iori nella sua intervista di oggi analizza con il consueto equilibrio i problemi concreti e sottolinea come l’impegno dell’educatore socio-pedagogico in campo sanitario vada contenuto, limitato ai soli aspetti educativi. Peccato pero’ che davanti ad un emendamento che faceva perno proprio sul termine limitatamente la sua posizione si sia stemperata in formule assai piu’ generiche e meno garantiste. Sono ancora fiduciosa del fatto che si possa creare un nuovo punto di equilibrio tra gli ambiti professionali delle due figure di educatore: socio-sanitario e’ socio-pedagogico, a cominciare dal rispetto dei due titoli che gia’ nel nome riflettono la loro peculiarita’”.