Famiglia: Binetti (Udc), no a moderne forme di schiavitù per la donna

(DIRE) Roma, 25 set. – “Il tema della famiglia occupa le prime pagine dei giornali solo quando si tratta di rompere schemi consolidati, come quello che definisce la cosiddetta famiglia tradizionale e far risaltare quella che a tutti gli effetti Bauman definirebbe la famiglia liquida. Il 22 e 23 settembre si e’ svolta a Bruxelles la IV edizione di quella che a tutti gli effetti e’ stata definita la fiera dell’utero in affitto. Negli stand allestiti presso l’Hotel Hilton i visitatori hanno potuto informarsi su tutto quello che serve per avere un bambino tramite maternita’ surrogata: accompagnamento psicologico, assistenza legale, fornitura di ovuli e di sperma, fornitura di madre surrogata, voli e hotel. I prezzi variano da 95mila dollari a 160mila, per cui appare evidente che si tratta di una offerta riservata a coppie con un ampio potere di spese, soprattutto in tempi di prolungata crisi economica. Nessuna proposta di adozione per bambini che provengono da Paesi in via di sviluppo, colpiti dalla fame e dalla guerra. Nessun accenno ai minori non accompagnati che sbarcano ogni anno sulle nostre coste o che arrivano dai Paesi dell’Est europeo. Eppure la fiera si svolge a pochi passi dal Parlamento europeo che nel 2015 ha descritto la pratica della maternita’ surrogata come una delle forme piu’ gravi di sfruttamento della donna. Di fatto si tratta di una vera e propria forma di commercio umano, con donne che vendono ovuli e affittano uteri, uomini che vendono spermatozoi e clienti, uomini e donne, non necessariamente coppie che comprano. Il bambino non e’ altro che l’oggetto di una serie di transazioni commerciali, preteso come un diritto di adulti che possono e che non tengono in nessun conto il suo diritto ad avere una madre e un padre, a sapere chi sono i suoi genitori, e piu’ in concreto a sapere come e’ noto. Forse per loro bisognera’ rispolverare la favola della cicogna e del bambino venuto dal nulla…” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, che continua: “In questi giorni si e’ tornati a parlare di embrioni congelati, per la triste vicenda del professor Antinori, accusato di prelievo forzato di ovociti da una giovane infermiera spagnola di origini marocchine: la denuncia concretamente era quella di lesioni aggravate e rapina di ovociti. Un oggetto prezioso che non si e’ in grado di produrre in laboratorio e che contiene il mistero stesso della vita, per cui il suo valore e’ altissimo, anche se il suo prezzo alla Fiera dell’utero in affitto era tenuto davvero basso. Chi guadagna speculando sul corpo della donna sono altri, perche’ il giro d’affari che circonda l’utero in affitto, con tutti i suoi annessi, e’ enorme. Ma chi ne beneficia non sono ne’ la donna che cede i suoi ovuli, ne’ quella che affitta il suo utero. Ecco perche’ anche questa e’ l’ennesima campagna di sfruttamento della donna, i cui diritti sono conculcati. Come quelli del figlio che nascera’: venduto e comprato prima ancora di nascere…” (Rai/ Dire) 12:29 25-09-18 NNNN