(AGI) – Roma, 19 lug. – “In questi giorni si sono moltiplicati gli appelli venuti da tutti gli ambienti: sindaci, imprenditori, associazioni, Europa, Vaticano. Con l’unica eccezione di Conte e di Putin. Il Premier se ne puo’ fare una ragione. Puo’ continuare a governare il Paese anche senza Conte e il M5S, per lo meno senza quel che resta del Movimento. Domani i voti ci saranno e saranno piu’ che sufficienti per garantire al parlamento di arrivare tranquillamente a fine legislatura. In questo momento le cose da fare sono tante e tutte molto concrete; a cominciare dalla legge di Bilancio e dal Pnrr, in cui bisogna documentare gli obiettivi raggiunti se si vuole ottenere la tranche di risorse attese con ansia da tutti. Ma per fronteggiare un quadro economico che crea preoccupazioni crescenti in tutti gli italiani, oltre agli attesi miliardi, serve anche un ingrediente immateriale insostituibile: la Fiducia. Non solo quella che domani senatori e deputati voteranno nelle rispettive aule, ma la fiducia di un Paese verso chi lo governa. La fiducia degli investitori verso i propri debitori. La fiducia delle aziende verso i mercati e la fiducia dei mercati nei confronti del Paese. Il No di Draghi all’invito di Mattarella e di tutti gli altri, farebbe dissolvere questa fiducia in un batter d’occhi, con conseguenze devastanti non solo sul piano economico-finanziario, ma anche su quello della coesione sociale”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc.
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