Intervista a Paola Binetti “Siamo noi il vero centro. Fermeremo chi vuole l`eutanasia” – Avvenire

“Quello di cui abbiamo bisogno, più che di un partito cattolico, è di politiche a forte ispirazione cattolica, quindi umana, in base alla celebre frase di Terenzio “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”».

Con questa prospettiva si ripropone Paola Binetti; i cattolici, esperti di umanità, capaci di andare oltre gli steccati sulle riforme e sui temi fondamentali che rimandano al valore della vita, alla solidarietà e alla dignità dell’uomo. La senatrice dell’Udc è candidata per la lista Noi moderati, in coalizione con il centrodestra, alla Camera nei collegi plurinominali del Lazio (Rieti e Viterbo) e de) Piemonte (Chieri e Moncalieri) e nel collegio uninominale del Trentino-AltoAdige/SudTirol.

Ma tutto questo si vede poco, in campagna elettorale.

È l’effetto di una brutta legge elettorale malamente interpretata dai leader per mettere in sicurezza i gruppi dirigenti. Poi, paradossalmente, il sistema elettorale che a ogni legislatura si pretende di cambiare, finisce per penalizzare proprio la parte politica che lo ha proposto.

Che cosa si aspetta dalla prossima legislatura?

C’è stato il taglio dei parlamentari di circa un terzo, come un peso da alleggerire il più possibile, io spero che la prossima legislatura possa essere quella del riscatto del Parlamento, dopo anni caratterizzati da un esecutivo invadente che ha operato a suon di Dpcm, decreti e voti di fiducia, espropriando il Parlamento.

Come si inserisce, in questo quadro, il progetto a quattro (Toti, Lupi, Cesa, Brugnaro) di Noi moderati?

Si candida a diventare l’interfaccia positiva e dialogante che possa portare nel nuovo Parlamento equilibrio, dialogo, rispetto delle identità e moderazione, sia pur nella difesa convinta dei propri principi.

Il terzo polo rivendica di poter rappresentare lui il centro, avendo rifiutato ogni alleanza.

In realtà Renzi e Calenda sono stati al governo e sono stati eletti sempre con la sinistra, E anche nel Pd tanti esponenti che dicono di non condividere la deriva valoriale che emerge da certe proposte, poi non fanno sentire la loro voce. Il centro vero siamo noi.

Anche nel centrodestra ci sono proposte che poco hanno a che vedere con la Dottrina sociale della Chiesa.

Sull’immigrazione bisogna saper coniugare la solidarietà (in un quadro in cui il calo demografico si fa sentire anche nel mercato del lavoro) con la sicurezza e le difficoltà che il nostro Paese vive per una situazione generale di impoverimento.

Sulle riforme il centrodestra ha proposto, da solo, il presidenzialismo, che poco si addice a una democrazia parlamentare.

Il presidenzialismo, o il semipresidenzialismo, per passare avranno bisogno prima di un tavolo di lavoro che individui una serie di riforme coerenti, con pesi e contrappesi da stabilire bene, che poi possano andare al vaglio del Parlamento e del ñîôî elettorale con il referendum.

Per quali valori, per quali battaglie, soprattutto, spera di poter essere ancora in Parlamento?

Dopo decenni in cui l’aspettativa di vita si è allungata, nel nostro Paese per la prima volta vediamo un processo contrario, Abbiamo abbandona- to al loro destino tanti malati oncologici, persone affette da cardiopatie gravi, ammalati di malattie rare , disabili gravi, E ora avanzano le proposte per arrivare all’eutanasia. In questa legislatura siamo riusciti ad approvare il testo unico sulle malattie rare, su cui mi sono battuta, votato all’unanimità da Camera e Senato. Un’altra battaglia vinta insieme è l’assegno unico per i figli. Ma per la prima mancano i decreti attuativi, nel secondo caso si tratta solo di un primo passo per una fiscalità davvero a favore della famiglia. Ci sarà da impegnarsi per assicurare a tutti il ricorso alle cure palliative, e fermare l’avvento dell’eutanasia.

Angelo Picariello