Il senatore Saccone (Udc), candidato alla Camera, indica le priorità per il nuovo governo
Bolla come «sbavature» le «ingerenze» di personalità istituzionali sul voto di domenica in Italia. In ogni caso, per il senatore dell’Udc, Antonio Saccone, «è l’ennesimo autogol di Letta nella sua campagna elettorale». L’esponente centristra, che è candidato alla Camera nella lista “Noi moderati”, è anche convinto che serva un Energy Recovery per uscire da questa crisi energetica, e l’Europa non può tirarsi fuori.
Prima il cancelliere tedesco Olaf Scholz con l’assist di Enrico Letta, ora la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Senatore, questa destra italiana fa paura all’Europa a tal punto da scatenare queste «ingerenze» sul voto in Italia?
«L’Europa dovrebbe avere più paura dei 5 Stelle per le loro uscite sullo scacchiere internazionale. Tuttavia, non voglio pensare che questi soggetti istituzionali vogliano esprimere preoccupazioni, penso invece che purtroppo si prestino al fianco della campagna elettorale. Sbavature inaccettabili di chi rappresenta il governo dell’Europa e il governo di uno Stato. E io, fossi stato Di Maio, in qualità di ministro degli Esteri, avrei fatto una nota di protesta».
Come è cambiato il centrodestra 2022 rispetto a quello del 2018?
«È un centrodestra più maturo. L’esperienza drammatica della pandemia e della guerra l’ha reso più omogeneo, più consapevole delle responsabilità. Mi piace sentire la presidente di FdI quando dice “mi tremano i polsi a pensare a quello che dobbiamo affrontare”. In sostanza, c’è una presa di coscienza dei problemi, e quando c’è coscienza si parte col piede giusto».
Qual è l’impronta Udc nel programma di governo di centrodestra?
«Mi sono confrontato in queste ore col mio segretario Lorenzo Cesa e tirando le somme di questa campagna elettorale, condividiamo che la principale paura tra i cittadini sia quella dell’assenza di prospettive. Quindi, la prima cosa che mi sento di fare è un appello al centrodestra, qualora vinca le elezioni, affinché rassicuri il popolo italiano con provvedimenti che possono anche generare speranza».
Un atto concreto?
«Non vogliamo creare contenziosi con l’Unione europea ma costruire dei ponti di dialogo, chiedendo soprattutto solidarietà sul caro- bolletta come si è fatto con la pandemia, altrimenti si rischia una débâcle sotto il profilo sociale ed economico che non porterà lontano non solo l’Italia ma l’intera Europa. E il centrodestra sta già lavorando in questa direzione».
L’eterna questione centro, campo di conquista dei moderati. L’Udc vede come concorrenza il Terzo polo del duo Renzi-Calenda?
«È evidente a tutti che chi sostiene il Terzo polo sa di votare, indirettamente, per il Partito Democratico. Le giravolte di Calenda hanno manifestato poca chiarezza e poca visione. D’altronde è un cartello elettorale non un progetto politico. E non va scordato, che uno è stato segretario del Pd, l’altro è stato eletto parlamentare europeo sempre con il Pd».
