Ius Soli: Binetti (Udc), Paese contrario, priorità è il lavoro

(DIRE) Roma, 7 ago. – “La difesa dei diritti civili rappresenta una delle possibili chiavi di valutazione di questa legislatura, che ormai sta entrando nel suo ultimo semestre. Sulla grande stampa, accanto alle drammatiche vicende legate alla strana alleanza tra scafisti e ong, emerge con forza il dibattito sullo Ius soli, che e’ diventato il parametro di riferimento per capire chi e’ di sinistra e chi non lo e’. Nella percezione popolare va crescendo la sensazione di affanno per i numeri raggiunti dagli attuali flussi immigratori, che pongono l’Italia ad un livello nettamente superiori a quelli che hanno come meta la Spagna, la Grecia e la stessa Francia”. Lo afferma l’onorevole Paola BINETTI, Udc. “E’ la valutazione comparativa che rende piu’ stridenti certe affermazioni che tenderebbero a sminuire il forte contributo dall’Italia all’accoglienza; ma nello stesso si evidenzia come sia stato facile per scafisti corrotti e ong compiacenti fare di una grande operazione umanitaria un nuovo mercato degli schiavi, una vera e propria tratta di esseri umani. E in questo clima si e’ andato facendo strada nella vasta area di centro: centro destra e centro sinistra, quella piu’ vicina alla sensibilita’ del paese, la convinzione che sia piu’ prudente attendere prima di approvare il disegno di legge sullo Ius soli”, continua. BINETTI osserva: “Occorre prima chiarire questa nuova minaccia che viene dalla Libia con venti di guerra. Occorre verificare questa strana e omertosa collaborazione tra schiavisti e sedicenti operatori umanitari, che rappresentano in grande stile nuovi modelli di stampo mafioso internazionale. E soprattutto occorre fare il punto della situazione tra tutti gli immigrati giunti finora e la loro effettiva sistemazione: l’ultimo scandalo della giunta Raggi in questo campo e’ davvero scandaloso. Troppe formule si sono succedute nel tempo e accanto ad una innegabile laboriosita’ emersa in tante famiglie di immigrati, non si possono negare gli episodi di violenza, che a vario titolo hanno finito con lo spaventare la gente. Eppure oggi in una dialettica esasperata e tutta interna alla sinistra l’unico quesito che rimbalzava con forza riguardava proprio l’assoluta necessita’ di approvare il ddl sullo Ius Soli, lamentando che in senato potrebbero non esserci numeri sufficienti. Ma dove realmente mancano i numeri e’ nel Paese”, spiega. “Se si avesse voglia di fare un nuovo referendum, si scoprirebbe con facilita’ che gli italiani oggi non condividono questo progetto, che pure presenta molti aspetti di assoluta giustizia per quegli immigrati nati in Italia, con studi fatti in Italia, con amicizie e consuetudini ormai italianizzate. Ma sono aspetti che in questo momento di ansia diffusa nella popolazione; di evidente cattiva gestione dei flussi migratori, per cui certe scelte umanitarie appaiono oggi pure logiche di mercato; con una confusa interpretazione delle norme tra diversi ministri dello stesso governo, tutto cio’ non puo’ giustificare l’accelerazione di un processo come quello previsto dallo Ius soli, ostentandolo come il nuovo paradigma della sinistra italiana. Al primo posto per noi resta il tema del lavoro, compresa la tutela dei giovani italiani, posto che la disoccupazione giovanile in Italia e’ con differenza la piu’ alta d’Europa. Il nostro autunno caldo, a giudicare da una estate torrida, deve avere come primo obiettivo di riferimento il lavoro, i posti di lavoro, per i giovani italiani, a cominciare da quelli laureati, iperspecializzati o anche solo diplomati. Non so se questa possa essere la vera frontiera sociale della sinistra o della destra, quel che e’ certo e’ che si tratta del tema centrale delle settimane sociali che si svolgeranno in autunno a Cagliari e da li’ occorrera’ ripartire”, conclude BINETTI.