Legge Elettorale: Binetti (Udc), urgente sia chiara e stabile

(DIRE) Roma, 3 lug. – “Il clima all’interno dei vari schieramenti si va surriscaldando anche in prospettiva degli scenari futuri, ma su tutto pesa l’incognita della legge elettorale e qualsiasi previsione si infrange contro quello che sembra essere diventato un vero e proprio tabu’. Nell’incertezza le ipotesi che si accavallano non consentono di sciogliere i dubbi ricorrendo a mere questione di tecnica elettorale. Occorre il coraggio degli ideali, compresa la possibilita’ di disegnare una nuova utopia che salvi il nostro Paese, da un processo di caduta libera che ne fa il fanalino d’Europa”. Lo afferma Paola BINETTI, Udc, che continua: “Siamo ultimi in ripresa economica e le complesse alchimie con cui qualcuno cerca di dimostrare che il Pil e’ di volta in volta migliore delle aspettative, si scontrano con la nuda rappresentazione dei fatti. Anche oggi i dati confermano un aumento degli indici di disoccupazione, soprattutto di quella giovanile: segno evidente che il lavoro non c’e'”. La centrista continua: “Siamo ultimi in indicatori demografici, perche’ le famiglie hanno perso la speranza nel futuro e non sanno cosa potrebbe attendere i propri figli. Siamo invece primi nell’accoglienza degli immigrati e questo aumenta in modo esponenziale il livello di ansia e di insicurezza nel nostro paese. Tra le grandi potenze europee sembriamo i meno capaci di dettare una linea che risponda alle nostre esigenze, per cui viaggiamo a rimorchio delle decisioni degli altri, Merkel e Macron in testa. Non c’e’ dubbio che l’indice di assenteismo nelle ultime elezioni falsi enormemente le prospettive dei futuri scenari”. “Tutti confermano- continua la deputata- che c’e’ voglia di cambiamento; c’e’ crisi di leadership, ma non si sa con quale legge elettorale si potra’ selezionare la nuova classe politica. Eppure le settimane si susseguono velocemente, senza riuscire ad accelerare i processi decisionali necessari e convenienti. Tra convegni ed assemblee di partito o addirittura di coalizione, l’offerta quotidiana e’ abbondante e variegata, ma si gioca tutta sul piano delle analisi, senza il coraggio delle decisioni. Sembra che ognuno stia a guardare le mosse degli altri e si scordi di giocare quando tocca a lui”. Per BINETTI “c’e’ un immobilismo impaurito, che non rinuncia ai grandi sogni, ma ha paura di mettersi in gioco e di rischiare in prima persona. Eppure solo il coraggio di vedere una classe politica che ha il coraggio di accettare i propri margini di errore puo’ stimolare le persone ad uscire dall’assenteismo in cui sono bloccate ormai da anni. L’eccesso di prudenza, tipico di chi non decide, e’ quanto di piu’ imprudente ci possa essere in una situazione ad alto livello di indeterminatezza come quella in cui si trova oggi la politica italiana. Quel migrare interno da un gruppo all’altro di tanti parlamentari, si capirebbe di piu’ se si cogliesse il grado di incertezza interna della politica, la crisi dei suoi ideali, delle sue strategie, la mobilita’ stessa dei gruppi che si formano e si riformano in continuazione e la mutevolezza delle sue leggi, a cominciare da quella elettorale. Difficile- conclude- essere fedeli e coerenti ad un progetto, quando intorno a te tutto cambia”.