Libia: Binetti (Udc), missione italiana riparta dalla Convenzione di Ginevra

(DIRE) Roma, 2 ago. – “Oggi la Libia e’ al centro del dibattito parlamentare, non solo per la sua conflittualita’ interna, che vede le varie fazioni e tribu’ in lotta continua tra di loro, ma anche perche’ e’ diventata il nodo cruciale di tutti i flussi migratori, che raggiungono l’Italia via mare, creando un disagio crescente nella popolazione ormai sempre meno disponibile all’accoglienza. Il Parlamento e’ chiamato a votare una missione italiana in Libia, missione di pace ad alto rischio, con regole d’ingaggio ancora non note, e di dubbia efficacia. Cio’ nonostante intervenire e’ necessario ed urgente. Non a caso l’industria che attualmente rende di piu’ in Libia e’ proprio il traffico di migranti, moderna forma di schiavismo che calpesta qualsiasi tipo di diritto umano. Gli scafisti sono i nuovi negrieri che senza alcuno scrupolo portano a morte centinaia di persone su barconi fatiscenti”. Cosi’ l’onorevole Paola Binetti, UDC. “Il presunto blocco della Libia attualmente in programma con due sole navi- spiega Binetti- solo teoricamente potrebbe ridurre e rallentare i flussi di migranti verso l’Italia. Mancano le condizioni umane indispensabile per garantire i diritti fondamentali ai migranti: alla partenza, durante il tragitto e all’arrivo in Italia. Per questo basterebbe incalzare la Libia a recepire la Convenzione di Ginevra, sul trattamento dei prigionieri di guerra firmata nel lontano 12 agosto 1949, che prevede il miglioramento delle condizioni dei feriti, dei malati e dei naufraghi delle Forze armate sul mare”. Sono passati quasi 70 anni, ricorda la deputata UDC, “da quando una serie di trattati internazionali sottoscritti dalla maggioranza dei Paesi occidentali, hanno dato vita ad nel loro complesso ad un corpo giuridico di diritto internazionale. Si tratta di uno degli impegni piu’ importanti sottoscritti al termine della seconda guerra mondiale, del tutto sconosciuto dall’altra parte del Mediterraneo. Eppure e’ da li’ che dobbiamo ripartire per essere certi che la piattaforma a cui si aggrappano i potenziali migranti e’ fatta di diritti umani riconosciuti da tutti coloro che hanno sottoscritto il trattato di Ginevra. Un impegno teoricamente facile da proporre e da recepire- conclude Binetti- ma evidentemente troppo distante dalla sensibilita’ libica, eppure senza questa iniziativa condivisa da tutta l’Europa, e posta come vincolo alla Libia per qualsiasi tipo di aiuto, naufragheranno tutte le altre misure di sicurezza e di tutela”.