(DIRE) Roma, 28 mar. – “Ogni tanto si torna a parlare di giochi, soprattutto se d’azzardo nelle loro molteplici versioni. Gli spunti sono i piu’ vari: dall’intenzione del governo di aprire mini-casino’, alle leggi regionali che cercando di salvaguardare una certa faccia di rispettabilita’, mentre contemporaneamente valutano come trarre dal gioco i maggiori profitti possibili. Il tutto- dice Paola Binetta, deputata dell’UDC- nel vuoto pneumatico piu’ assoluto da parte del Mef, ossia di chi fin dall’inizio di questa legislatura avrebbe dovuto assumere posizioni chiare a tutela dei giocatori fragili. Proprio di coloro di cui parla oggi Crepet sulla prima pagina del Corriere”. “L’illustre psichiatra- prosegue- evoca l’ipotesi, piu’ volte avanzata da molti di noi, che nei giocatori che sviluppano una forma di grave dipendenza dal gioco, si nasconda una patologia comportamentale che la sovra-offerta irresponsabile di giochi slatentizza e fa esplodere. Per molti di loro la conclusione e’ quella dell’indebitamento progressivo, il rischio di cadere in mano ad usurai senza scrupoli, o di sconfinare in una microcriminalita’ ripetitiva e di vedere le proprie famiglie e il proprio lavoro dissolversi velocemente. Vien fatto di dire: nessuna pieta’ per i vinti! Manca per loro qualsiasi misura di prevenzione; impossibile una diagnosi precoce; del tutto assenti i centri specializzati per il recupero. Ma il governo davanti a questa sorta di sfascio sociale tace, preoccupato solo di un gettito fiscale malato di evasione e incapace di ricondurre in Italia i proventi del gioco on line, che sta crescendo vertiginosamente”. Il governo, dice ancora Paola Binetti, deputata UDC, “gioca davvero d’azzardo con la vita di queste persone; assente la formazione da una scuola sempre meno capace di rispondere alle necessita’ reali dei giovani; sempre piu’ aggressivo un mercato senza valori e senza ideologie, salvo quella del profitto; generici i Lea di recente approvazione, che di fatto non facilitano certo ne’ cure specialistiche ne’ una disintossicazione efficace da questa dipendenza contagiosa. Ma ben poco c’e’ da aspettarsi da un governo preoccupato della prossima manovra che rincorre solo ulteriori fonti di ricavo e non intende certo rinunciare alle attuali, costi quello che costi. Il gioco d’azzardo diventa allora una metafora formidabile di questa legislatura: parole, parole, parole soltanto parole, mentre qualcuno afferma che i curricula non servono piu’ e che conviene andare a giocare a calcetto, magari scommettendo in nero sulle stesse partite. Eppure qualche mese ancora potrebbe permettere di sanare un vulnus drammatico, esasperato dai silenzi, dalle lentezze e dalle complicita’. Tutto, meno che il cittadino al centro”. (Com/Anb/ Dire) 13:08 28-03-17 NNNN