Navarro Valls: Binetti (Udc), in costante colloquio con gli atri

(DIRE) Roma, 6 lug. – “Con la morte di Navarro Valls si chiude un ulteriore capitolo della vita di Giovanni Paolo II. L’amicizia profonda tra il Papa e colui che era stato suo portavoce per oltre 22 anni aveva contribuito non poco a rendere sempre piu’ familiare e amabile la figura di Karol Woytila. Ne aveva delineato i tratti di profonda umanita’, lasciando emergere con chiarezza assoluta il suo pensiero”. Lo dice la deputata Udc, Paola Binetti. “Tra le novita’ peculiari del pontificato di Giovanni Paolo II- continua- ci sono le giornate mondiali della gioventu’, quelle GMG a tal punto coinvolgenti da riuscire a radunare milioni di giovani, dovunque si svolgessero e contro i facili profeti di insuccesso. Parigi, Cracovia, Denver, Roma, Manila e Buenos Aires, in qualunque luogo fossero convocati i giovani accorrevano con entusiasmo e con voglia di mettersi in discussione, per camminare sulle orme di Cristo. E sempre Navarro Valls era accanto al Papa, anche con la ricchezza della sua storia personale, quando giovanissimo aveva deciso di offrire tutta la sua vita al Signore, senza per altro rinunciare ai grandi temi che lo appassionavano”. Prosegue la centrista: “Lo studio, la ricerca della verita’, l’interesse profondo per gli altri, ciascuno con le sue difficolta’. Joaquin Navarro Valls era medico, psichiatra, giornalista, ma sempre e prima di tutto era una persona in costante e aperto colloquio con gli altri, nell’ascolto e nella discrezione, da cui emergeva la forza delle sue convinzioni e la capacita’ di tradurre i suoi ideali in fatti concreti, nelle piccole cose di ogni giorno. Gli ultimi anni della sua vita, dopo aver vissuto una vita appassionante insieme a Giovanni Paolo II, accanto a tutti i grandi della terra, Navarro Valls ha dedicato la sua vita, la sua esperienza, alla formazione delle nuove generazioni di medici, nelle aule del Campus BioMedico di Roma. Sempre attento a quelle che vengono definite comunemente le Medical Humanities, ha cercato di proporre un ideale di formazione che mantenesse viva la dimensione umanistica accanto al rigore della formazione scientifica”