Roma: Binetti (Udc), Cuoco licenziato perchè malato di cancro

“Succede anche questo in quel campo della ristorazione che non sembra soffrire di nessuna crisi” (ilVelino/AGV NEWS) Roma, 18 AGO – “Storie di ordinaria crudelta’ estiva; una vera e propria guerra tra poveri, per cui si licenzia chi e’ malato, approfittando della lunga malattia ampiamente documentata dai medico di piu’ di un ospedale pubblico, nella speranza di sostituirlo con qualcuno che costi meno? Succede a Roma, in quell’ampia rete di ristoranti e trattorie, che cambiano frequentemente di gestione, pur restando sempre in famiglia. Serve a facilitare la concentrazione di locali nelle mani di gruppi familiari e per aggirare il micidiale complesso di tasse in evoluzione continua. Quelle per intenderci, che gravitano sulle spalle di tutti, ma che si scaricano soprattutto sui lavoratori che chiudono la filiera dei servizi prestati. E’ la storia di Ciccio, a cui a Natale e’ stata diagnosticata una grave forma di leucemia, per cui e’ in trattamento al Santo Spirito con una chemioterapia resa ancora piu’ impegnativa da una vecchia epatite contratta anni prima. Ciccio lavora a Montemario da molti anni, in una vecchia trattoria, a cui assicura la sua competenza di cuoco esperto in cucina romana. Di qualunque ricetta tipica si parli, lui e’ in grado di fornire piatti molto apprezzati dai clienti. Potrebbe sembrare una garanzia per mantenere il posto di lavoro, pur stando in malattia. Ma non e’ stato cosi’. Il due agosto arriva a casa una lettera raccomandata che gli comunica il licenziamento in tronco. La ragione e’ quella delle assenze legate alla malattia. Licenziato per cancro, nonostante gli anni di eccellente servizio prestati a quella che dopo tanti anni considerava la sua trattoria. Sua per motivi affettivi, non certo per altre ragioni. ” Lo afferma l’onorevole Paola Binetti, UDC, romana. “Succede anche questo in quel campo della ristorazione che non sembra soffrire di nessuna crisi” (ilVelino/AGV NEWS) Roma, 18 AGO – “Chissa’ se e’ questa la chiave – continua Binetti – per capire la girandola dei posti di lavoro che si dovrebbero creare nel settore della ristorazione, al ritorno dalle vacanze, come e’ stato annunciato . Licenziare con una qualche ragione i vecchi dipendenti, che indubbiamente hanno accumulato un costo piu’ alto, e sostituirli con una mano d’opera a buon mercato, anche se assai meno specializzata. Magari cambiando il locale da trattoria tipicamente romana in un qualunque locale multietnico. Ma intanto Ciccio, malato di cancro, sta andando rapidamente incontro ad una forma depressiva che non lo aiuta di certo. La sua famiglia ha bisogno di lui, i suoi figli, almeno uno in particolare hanno bisogno di lui, come la famosa 104 di cui si avvale conferma con ripetute e successive certificazioni. Difficile dire fin dove arrivi la crudelta’ umana, l’ingratitudine, la scarsa consapevolezza della solidarieta’. Quel che e’ certo e’ che da oggi c’e’ un disoccupato in piu’, per la cui sorte e’ lecito tremare, soprattutto quando ti sembra che tutte le porte si chiudano a cominciare dal lavoro di tutta una vita e dalla salute, fisica e psicologica, che appare sempre piu’ precaria. Chissa’ cosa ne pensa il Ministro Poletti o il ministro Lorenzin: coloro che a titolo diverso dovrebbero garantire lavoro e salute a chi attualmente non ha piu’ ne’ l’uno ne’ l’altro. Ma forse la Raggi potrebbe fare qualcosa di piu’ e di meglio che far buttare sulla strada il cuoco di una tipica trattoria romana”, conclude Binetti.