Scuola, diploma in 4 anni: Binetti (Udc), riforma interessa intero sistema

(DIRE) Roma, 9 ago. – “Chissa’ se il decreto appena firmato dal Ministro Fedeli sulla sperimentazione del liceo in quattro anni si puo’ considerare come una emanazione della Riforma che va sotto il nome di Buona Scuola. Non lo sapremo certo in questa legislatura, dal momento che per ora e’ possibile solo presentare i modelli sperimentali, tra cui andranno selezionati i primi 100. Quattro anni per affrontare tutti gli obiettivi della scuola media superiore possono essere sufficienti o no: molto dipendera’ dal livello di competenze acquisite dagli studenti negli anni della scuola dell’obbligo; molto dipendera’ anche dalla qualita’ della scelta nell’orientamento agli studi superiori; e molto infine dipendera’ dai nuovi progetti e dal livello dei risultati attesi dagli studenti”. Cosi’ l’onorevole Paola BINETTI. “La riforma – continua la deputata Udc – non puo’ reggersi solo sulla riduzione dei tempi, ma implica un significativo miglioramento delle performance con cui gli studenti della scuola media inferiore accedono alla scuola superiore, qualunque essa sia. Cosicche’, paradossalmente, e’ dalla scuola media inferiore che bisogna cominciare e dalla lucidita’ con cui orientare gli studenti, perche’ liberamente, ma consapevolmente scelgano il percorso per cui sono piu’ idonei. Eppure da anni sulla scuola media inferiore – sostiene ancora BINETTI – si vanno concentrando attese di ogni tipo e genere, per cui si chiede un nuovo patto con gli studenti per una lotta efficace contro droga e alcol, ma anche contro azzardo e violenza. Si chiede alla scuola dell’obbligo di rispondere di obiettivi come l’educazione affettiva, fino all’ambigua interpretazione di cio’ che puo’ essere considerata come educazione all’identita’ di genere. La domanda che oggi va posta alla scuola dell’obbligo riguarda proprio la ricerca del difficile punto di equilibrio tra gli obiettivi specifici di quella che da sempre e’ considerata come Pubblica istruzione e quella che invece e’ considerata come educazione in senso piu’ ampio, quella che da sempre ha nella famiglia il suo principale punto di riferimento”. Negli anni della scuola dell’obbligo l’antica contrapposizione “tra apprendimenti disciplinari e approccio psico-pedagogico” ha assunto recentemente per la deputata “nuove sfumature, con la sensazione che il baricentro si sia nettamente spostato verso l’area psico-pedagogica, lasciando indietro – continua l’onorevole – quei saperi disciplinari indispensabili per affrontare la scuola media superiore con il giusto ritmo e la qualita’ di risultati che ci si attende per passare successivamente all’Universita’. Dove non dimentichiamo che l’Italia occupa in Europa l’ultimo posto per numero di laureati, anche se non di rado i suoi laureati figurano tra i piu’ brillanti nei Paesi europei, per esempio in Medicina, Fisica”. Quattro anni per una buona scuola media superiore possono anche essere sufficienti, purche’ conclude BINETTI: “non si dimentichi che il maggior grado di dispersione scolastica si ha proprio nel primo anno della scuola media superiore, analogamente a quanto accade con l’Universita’, dove e’ a cavallo tra il primo e secondo anno che si ha il maggior numero di abbandoni. Ben venga quindi una riforma che allinei l’Italia agli altri Paesi europei, ma la riforma deve tener conto di un intero sistema scolastico e deve cominciare assai prima che gli studenti arrivino alla soglia della scuola media superiore e anche su questa base – conclude – andranno valutati i 100 progetti selezionati”.