Stabilita’: Binetti (Ap), impegno per politiche a favore famiglia

(AGI) – Roma, 26 ott. – “Finalmente la legge di stabilita’ e’ uscita dalla ristretta cerchia dei super-esperti ed e’ arrivata sul tavolo di tutti coloro che comunque, a vario titolo, sono sollecitati ad esaminarla in dettaglio prima di provare ad emendarla e quindi poterla approvare o meno”. Lo dichiara in una nota Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- udc). “Come sempre ci sono luci ed ombre. Per quanto attiene la sanita’ ad esempio, tenuto conto che il Fondo sanitario 2016 e’ fissato a 111 miliardi, gli 800 milioni vincolati ai nuovi Lea potrebbero essere una buona notizia, ma per questo e’ necessario, che la nuova Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea e la promozione dell’appropriatezza nel Ssn, nominata presso il Ministero della salute, lavori con la necessaria tempestivita’ ed efficienza. C’e’ invece il rischio che possa essere un’ennesima giustificazione per applicazioni ritardate in un campo in cui i pazienti aspettano da decenni soluzioni piu’ giuste e scientificamente piu’ fondate. Non rassicura il fatto che le Regioni in Piano di rientro possano aumentare le aliquote fiscali locali per sanare il disavanzo sanitario. E’ vero quindi che non ci sara’ un ricorso massiccio a nuovi ticket per sanare i debiti- spiega Binetti- ma avendo autonomia di scelta sui ticket, potranno essere diversi da regione a regione, perpetrando l’ennesima sensazione di ingiustizia che molti cittadini denunciano davanti alle disparita’ regionali. Bene invece lo stanziamento a favore delle non autosufficienze, in cui altri 150 milioni vanno ad aggiungersi ai 250 gia’ stanziati e agli altri 90 milioni previsti per l’assistenza ai disabili gravi senza familiari. Proprio su quest’ultimo fronte la XII Commissione ha pronto un ddl, che a questo punto speriamo possa essere rapidamente approvato a tutto vantaggio dei disabili gravi e delle loro famiglie. Ci lascia fortemente perplessi, e in tal senso interverremo in commissione con tutti gli emendamenti possibili, il fatto che al Comma 4 la dotazione del Fondo per le politiche della famiglia venga ridotta di 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2016. La nostra richiesta al governo va in direzione profondamente diversa e punta ad ottenere risorse molto piu’ cospicue per la famiglia, proprio nel segno di un esplicito riconoscimento, in quanto e’ il piu’ importante fattore di coesione sociale e in questi ultimi anni di crisi ha svolto in insostituibile ruolo di ammortizzatore sociale, da cui e’ emersa profondamente impoverita. Questo governo puo’ fare molto di piu’ per la famiglia e insisteremo perche’ lo si faccia con la necessaria consapevolezza delle difficolta’ con cui la famiglia si confronta ogni giorno di piu'”.