
“Sono tante le donne ucraine presenti in Italia e impegnate in lavori di cura a supporto dei nostri anziani e ognuna di loro ci pone davanti a un bivio: tornare a casa per prendersi cura della propria famiglia o far venire in Italia quel che resta della loro famiglia. È un conflitto di coscienza tutt’altro che facile anche per noi. Non possiamo lasciarle sole, perché pur essendo una decisione difficile che devono prendere in prima persona, a noi chiedono aiuto, solidarietà, comprensione. Fatti concreti e non vane parole. Un piccolo esercito di donne ucraine è attivo in Italia a servizio delle persone che ci sono più care ma la loro solidarietà non è a senso unico, chiedono una risposta. Forse è già troppo tardi e forse è ancora possibile. Per aiutare l’Ucraina possiamo cominciare da loro”. Così in una nota diffusa dall’Ufficio stampa nazionale dell’Udc “Oggi sappiamo che la suprema ipocrisia dietro alla quale Putin si nasconde è la ferma convinzione che Europa e Usa non entreranno nel conflitto militarmente. Perché questo significherebbe mettere mano ad armi di distruzione di massa devastanti. Lo spettro di Chernobyl, da cui è partito stanotte l’attacco a Kiev, è lì a testimoniarlo con conseguenze che paghiamo ancora oggi a distanza di tempo”.