(DIRE) Roma, 17 mag. – “Sembra la notizia del momento: Bagnasco attacca la legge sulle Unioni civili, perche’ sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia, sia pure con alcune differenze che a suo avviso sono solo piccoli espedienti nominalisti, artifici giuridici facilmente aggirabili. Il Presidente della CEI teme che ci si possa attendere come possibile sviluppo della legge anche la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile, approfittando della condizione di poverta’ di molte donne. Per Alfano, la sua interpretazione della legge sulle unioni civili, come lasciapassare per l’utero in affitto, non corrisponde a quanto c’e’ scritto nella legge. Credo che abbiano ragione entrambi, e proprio perche’ condivido il giudizio del Cardinale Bagnasco e i suoi timori, ho votato un no convinto ed esplicito alla legge”. Lo afferma l’onorevole Paola Binetti di Area popolare. “A buon diritto- prosegue- il ministro dell’Interno afferma che nella legge che abbiamo votato le unioni civili sono un nuovo istituto, diverso dal matrimonio e non sono previste le adozioni per le coppie omosessuali ne’ nella forma diretta ne’ nella forma indiretta della stepchild adoption e meno che mai si accenna all’utero in affitto che, a suo avviso, non puo’ essere introdotto nella nostra legislazione in base alla legge 40 e alla stessa legge sulle unioni civili. Alfano crede in questa interpretazione e sostiene che i tribunali dovranno tenerne conto. I fatti almeno per ora, pero’, non gli danno ragione e l’intervento di ieri del ministro Orlando sembra invece legittimare pienamente i recenti interventi della magistratura nelle riconosciute adozioni delle coppie omosessuali. Di piu’: il ministro Orlando, intervenendo in commissione Giustizia, ha detto con chiarezza che non si tratta di magistratura creativa, come aveva stigmatizzato il ministro della Famiglia Costa, ma di un preciso mandato della legge, che riconosce al magistrato il diritto ad interpretare la norma per applicarla ai singoli casi. Per cui, se nella forma ha ragione il ministro Alfano, nella sostanza i dubbi e le preoccupazioni di Bagnasco sono totalmente legittime. Saranno i fatti a dimostrare con l’eloquenza che gli e’ propria chi ha ragione”. “Personalmente- conclude Binetti- credo sia necessaria una vigilanza molto attenta che respinga con determinazione ogni tentativo di ampliamento dei diritti delle unioni civili, soprattutto nella sfera della genitorialita’. Ma c’e’ un forte punto di convergenza tra la posizione di Bagnasco e quella di Alfano, ed e’ quando il cardinale sottolinea come si avverta l’urgenza di una manovra fiscale che sia davvero coraggiosa, riconoscendo i diritti delle famiglie con figli a carico, attraverso l’approvazione, ad esempio, del cosiddetto Fattore Famiglia e di una serie di politiche di incentivazione della maternita’, nel piu’ classico e tradizionale dei modi: quello che riconosce ad ogni bambino il diritto ad avere una famiglia, con un padre e con una madre, e possibilmente anche con dei fratelli”.