(ANSA) – ROMA, 16 FEB – “E’ arrivato il grande giorno delle votazioni sulle Unioni civili al Senato, ma di unione proprio non si parla all’interno del Pd, dove sovrabbondano le diversità di opinioni e spero anche le diversità di posizioni rispetto al voto. Perché questo è uno degli appuntamenti più interessanti a cui vanno incontro i colleghi, soprattutto quelli di area cattolica, a cui si aggiungono alcuni e ben qualificati colleghi della sinistra storica”. Così Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd-Udc). “Non c’è dubbio – sottolinea – che si siano esercitate su di loro notevoli pressioni per ammorbidirne il dissenso e rimuovere la ragione di fondo che li vede attestati su una posizione alternativa rispetto al pensiero dominante nel partito”. “Il Pd – prosegue – intende intestarsi questa battaglia parlamentare, che ci presenta come battaglia di civiltà, nella più assoluta indifferenza rispetto al sentire popolare. E’ la più grossa e la più pesante riforma della XVII legislatura, quella che introduce una vera e propria mutazione antropologica, congedando una volta per tutte i vincoli naturali di filiazione e di genitorialità”. Come dice Massimo Gandolfini, “ce ne ricorderemo, e speriamo di potercene ricordare prima che il danno, per ora solo annunziato, diventi reale e assuma le caratteristiche di un vulnus permanente nella nostra società e nella nostra cultura, radicata prima nel concetto di natura e poi in quello della tradizione cattolica”. (ANSA).
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