(ANSA) – ROMA, 21 MAR – “Mentre il ddl sulle unioni civili deve ancora completare il suo iter alla Camera, gli italiani ne hanno fatto una sintesi, che per quanto imprecisa riassume chiaramente i fatti salienti della proposta Cirinnà, fatta propria dal Governo. Diritti civili alla coppia che decide di convivere, sia omosessuale che eterosessuale, ma giù le mani dai bambini. Sulla stepchild adoption c’è un veto che nell’attuale fase della legislatura appare insormontabile per ragioni di natura psico-antropologica, ma anche per un preciso accordo politico. I voti per approvare il ddl Cirinnà al Senato non c’erano e il soccorso degli alleati, a cominciare dall’Area popolare, è arrivato con questa esplicita condizione. Matteo Renzi lo ha ripetuto molte volte negli ultimi giorni e Angelino Alfano ha più volte ripetuto che questa legge non ci piace, non è quella che avremmo voluto, ma per lo meno con il preciso impegno di AP si è eliminato in via definitiva il ricorso all’utero in affitto “Lo afferma Paola Binetti di Area popolare-UdC, che continua: “Ma dal Tribunale dei minori di Roma, ormai ex tribunale dei minori, arriva una sentenza a firma Melita Cavallo, grazie alla quale anche due papà possono adottare il figlio avuto grazie a una maternità surrogata in Canada. Poche settimane fa il medesimo tribunale aveva autorizzato una adozione incrociata tra due donne, che avevano adottato l’una la figlia dell’altra. In altri termini la nostra magistratura continua a scavalcare il parlamento in virtù di una interpretazione creativa che non tiene in nessun conto il dibattito che c’è nel Paese, anche in organismi così qualificati come il Comitato nazionale di Bioetica”, dice tra l’atro. (ANSA).