(DIRE) Roma, 18 feb. – “La questione Cirinna’ continua ad occupare le prime pagine dei giornali, piu’ per ragioni di metodo che di merito. Nella dialettica Pd-M5S sembra consumarsi una faida che ben poco aveva a che vedere con i diritti in questione e, molto invece, con i rispettivi posizionamenti nell’opinione pubblica”. A dirlo e’ Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc). “Unica linea ferma e chiara nel dibattito di queste settimane e’ quella di Area popolare: favorevole al riconoscimento di una serie di diritti nelle unioni civili, ma radicalmente contraria al coinvolgimento dei figli, quelli attuali e quelli futuri, in questa trattativa. Vorremmo che restassero chiari i punti che tutelano la dignita’ della donna e la qualita’ di vita dei bambini, ricollocando entrambe nel contesto di una famiglia fondata sul matrimonio”, aggiunge Binetti. “Il No alla mercificazione del corpo femminile e alla compravendita dei bambini, ha tutta la forza di chi si oppone a forme retrograde di ritorno ad un passato che speravamo di aver archiviato per sempre. C’e’ stato agli inizi del 900- spiega la Parlamentare- un ampio movimento femminista sia di stampo laico-laicista che di impronta laico-cattolica, che ha inteso liberare la donna dalle diverse forme di sfruttamento condannate anche nel recente Trattato di Istanbul. E ora si torna ad un bieco sfruttamento del corpo femminile per soddisfare desideri maschilisti di una paternita’ fortemente discutibile. La pista in gioco e’ altissima- prosegue Binetti- sul piano dei valori e dei modelli sociali e non ha nulla a che vedere con il diritto delle persone omosessuali a subentrare nei contratti di locazione, all’assistenza quando ci si ammala, a mantenere il partner piu’ debole in caso di rottura del legame affettivo che li unisce. Sono questi giorni fondamentali per capire la vera natura della posta in gioco al di la’ di una logica di desideri egoistici o di un sentimentalismo irrazionale”.