Concretamente abbiamo votato, alcuni giorni fa, un disegno di legge che consente agli studenti, in modo del tutto innovativo, di potersi iscrivere a due corsi di laurea contemporaneamente, immaginando in questo una serie di opportunità che si aprono agli studenti stessi. Peccato però che a questa riforma non abbiano corrisposto perlomeno altre due riforme, che sarebbero state auspicabili. La prima riguarda i modelli di selezione dei docenti: sono riportati in questi giorni sulla stampa alcuni scandali che riguardano i concorsi e le dinamiche concorsuali. L’altra riforma riguarda la specificità dei processi formativi degli studenti, perché sono in corso di svolgimento alcuni concorsi, con modalità ambigue di formulare i criteri di iscrizione, per cui, ad esempio, per quanto riguarda la facoltà di medicina e in particolare il settore MED/48, l’ambiguità della formulazione renderebbe possibile partecipare a concorsi che sono specificatamente dedicati a professionisti provenienti dal mondo delle professioni sanitarie, anche a persone che hanno altri profili professionali. Chiedo quindi che ci sia una risposta adeguata e pronta da parte del ministro Messa a interrogazioni che ormai si stanno accumulando con eccessiva concentrazione e potrebbero significare un eccesso di disinteresse su punti concreti, che riguardano la nostra vita accademica. Lo ha detto in Aula la senatrice Udc Paola Binetti