“IN ALMENO 10MILA SENZA DIRITTI, SCANDALO DATE ESAMI SPECIALIZZAZIONE”
(DIRE) Roma, 21 ago. – “Il governo afferma in ripetuti modi di voler investire sui giovani, per ridurre quella disoccupazione giovanile che fa dell’Italia il fanalino di coda in Europa. Molte le proposte, piu’ o meno stravaganti, quasi tutte di natura fiscale per agevolare chi assume, piu’ che gli stessi giovani. Tra le migliaia di giovani disoccupati meritano un’attenzione particolare i neolaureati in medicina. Il loro corso di laurea e’ il piu’ lungo nel sistema accademico italiano e non e’ professionalmente spendibile se non si conclude con una scuola di specializzazione. Si tratta di un numero complessivo di anni che oscilla tra i 10 e i 12 anni”. Cosi’ in una nota l’onorevole Paola BINETTI dell’Udc, medico e docente universitario. “Le contraddizioni del sistema sono note a tutti, dal momento che il numero dei posti complessivo, messi a concorso per le scuole di specializzazione, e’ di circa un terzo inferiore al numero dei laureati. Il numero degli studenti ammessi al corso di laurea in medicina e quello degli studenti che possono accedere alle diverse scuole di specializzazione sono entrambi fissati da un accordo che coinvolge i ministri del MIUR e della Salute. Sembrerebbe facile- continua BINETTI- far coincidere i due dati per garantire a tutti i ragazzi che a 18-19 anni si iscrivono a medicina un percorso almeno decennale che si conclude con la possibilita’ oggettiva di poter esercitare la loro professione. Eppure questi due dati non coincidono mai e obbligano almeno il trenta per cento dei neolaureati a mettere in conto almeno un altro anno, quando non due o tre, prima di poter accedere alla scuola di specializzazione”. Ma per Binetti “quest’anno poi si aggiungono due difficolta’ in piu’. Il ritardo scandaloso delle date degli esami per le scuole di specializzazione: per i migliori dei laureati, quelli per intenderci che si laureano a giugno del sesto anno a pieni voti, lode inclusa, sono passati oltre 15 mesi dal momento della laurea! E per tutti e’ in arrivo una nuova minaccia: molte scuole di specializzazione saranno chiuse, perche’ sembra che non abbiano i requisiti necessari. Il che pone seri interrogativi anche nei confronti di quanti si sono finora specializzati in scuole prive delle necessarie garanzie per la tutela della salute dei cittadini. In ogni caso si tratta di giovani attualmente disoccupati, senza alcuna remunerazione, necessariamente a carico delle loro famiglie, che hanno gia’ sostenuto notevoli difficolta’ per farli studiare. Si tratta di almeno 10.000 laureati in medicina in attesa di quanto dovrebbe rappresentare un diritto per loro, dal momento che qualcuno li ha immessi nel circuito degli studi medici e ora- conclude Binetti- dovrebbe garantire loro una uscita onorevole dall’universita’ per poter entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro”.