(DIRE) Roma, 23 giu. – “Nella dialettica sui vaccini e nello scontro sempre piu’ agguerrito tra l’oggettiva ragionevolezza della scienza e le ragioni della propria soggettivita’ si e’ inserito il caso del bambino morto ieri a Monza. Un bambino di 6 anni, ricoverato da quasi tre mesi al San Gerardo di Monza perche’ affetto da leucemia. Date le sue condizioni non sarebbe stato comunque prudente vaccinarlo, ma era fondamentale vaccinare i suoi fratelli, per offrire al piccolo quella che si chiama una immunita’ di gregge. Di fatto sembra che il bambino sia stato contagiato dai suoi fratelli maggiori che non erano stati vaccinati. La famiglia ha deciso di non far vaccinare i due figli piu’ grandi, nonostante il piu’ piccolo, avendo un sistema immunitario compromesso dalla stessa leucemia, non potesse essere vaccinato e quindi fosse esposto ad eventuali infezioni. Di leucemia linfoblastica acuta (Lla) oggi si guarisce in oltre l’85% dei casi, ma il piccolo non ha resistito alla doppia aggressione: Lla piu’ morbillo”. Lo afferma Paola BINETTI, deputata dell’Udc, che continua: “Il dibattito sui vaccini sta assumendo contorni surreali. Da una parte ci sono gli effettivi progressi della scienza con gli indubbi rischi che l’accompagnano, dall’altra c’e’ una affermazione del principio di autodeterminazione, che sulla base della propria autonomia tende a sottovalutare i vantaggi di determinati decisioni, pur di non rinunciare alla propria autoaffermazione. Nel dibattito di questi giorni non e’ stato di grande aiuto l’insistere tanto sulle sanzioni da comminare a chi si sottrae all’obbligo delle vaccinazioni, giungendo perfino a minacciare di sospendere la patria potesta’. Avremmo voluto che fosse offerta una documentazione scientifica rigorosa, ma con un linguaggio chiaro e accattivante, indispensabile per aiutare a prendere le decisioni giuste”. Per BINETTI “da Monza arriva la prova provata di quanto non si possa scherzare su certe questioni, insistendo sull’esercizio di una liberta’ priva della competenza necessaria a prendere le decisioni giuste. Vaccinarsi conviene per se’ e per gli altri; e’ un diritto individuale e una responsabilita’ sociale. Il ministro Lorenzin, come ha gia’ annunciato, non ha nessun problema a rivedere il sistema delle sanzioni, ma ha coerentemente ribadito la stretta relazione che sussiste tra vaccini e prevenzione; tra tutela della salute individuale come diritto e tutela della salute pubblica come specifico dovere in capo al suo ministero. Questa e’ la lezione durissima che arriva da Monza e che in questo momento specifico assume un valore che deve far riflettere tutti, anche i sostenitori piu’ o meno moderati del movimento No-Vac”. (Com/Anb/ Dire) 11:32 23-06-17 NNNN