(ANSA) – ROMA, 1 SET – “Diventa sempre più difficile ignorare la relazione tra stupri e violenze perpetrati sulle donne e immigrati. Le storie di questi giorni offrono uno spaccato che va dal l’anziana signora di 80 anni che torna a casa affaticata dal caldo e dalla spesa, alla adolescente che dorme tranquilla nella stanza dell’albergo; dalla ragazza che prende il sole sulla spiaggia a quella che passeggia con il suo ragazzo al tramonto… Tutte stuprate, derubate e abbandonate con i segni visibili della violenza subita. E non c’è dubbio che questo clima esaspera gli animi, chiede vendetta, perché non si fida più delle forze dell’ordine e preferisce passare alla resa dei conti. Qualcosa a metà tra il linciaggio in diretta e la spedizione punitiva. Non c’è dubbio che all’umana pietà per i rifugiati e gli immigrati si va sostituendo un sentimento di insofferenza, che sconfina facilmente nel l’intolleranza. E una parte importante della responsabilità grava proprio sulla attiva gestione di quelle persone che abbiamo visto sbarcare a rischio della propria stessa vita, ma che ora ci appaiono come barbari invasori senza regole e senza leggi. Forti dei loro presunti diritti e dei nostri altrettanto presunti doveri, senza che tra gli uni e gli altri sia sia trovato il giusto punto di equilibrio.” Lo afferma l’onorevole Paola Binetti, UDC, che continua: ” La violenza ripetuta in luoghi e tempi diversi, con donne di ogni età, di diversa condizione, ma pur sempre solo donne, ci ricorda che il nostro stile di vita può essere messo a rischio è che potremmo perdere velocemente tutti i nostri diritti: diritti si badi bene e non generose elargizioni di qualche maschio illuminato e compiacente.”