Violenza donne: Binetti (Udc), dove sono finite le linee guida Buona Scuola?

(DIRE) Roma, 14 set. – “Alla luce di tutte le violenze, gli stupri, e perfino gli omicidi di questi giorni, perpetrati da giovanissimi su giovanissime, ci chiediamo dove sia finito il decreto attuativo, le Linee Guida, che avrebbero dovuto dare piena attuazione al comma 16 dell’articolo 1, della legge 107 del 2017”. Lo dice Paola BINETTI, deputata dell’Udc in una nota nella quale sottolinea che la “famosa legge sulla Buona Scuola prevedeva, attraverso l’offerta formativa, l’attuazione dei principi di pari opportunita’ nelle scuole di ogni ordine e grado, l’educazione alla parita’ tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”. BINETTI spiega che si tratta di “un obiettivo di alto profilo, tutt’altro che facile da raggiungere nell’attuale clima culturale. Un testo che a suo tempo aveva dato adito ad interpretazioni diverse tra chi tutelando la parita’ dei sessi faceva salva la naturale differenza tra di loro e chi invece questa stessa differenza intendeva diluirla fino a farla scomparire. Differenza non vuol dire discriminazione e dire di no alle discriminazioni non significa modificare un assetto della realta’ evidente di per se’. Ma cio’ che oggi e’ diventato assolutamente urgente, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, e’ la prevista attuazione della prevenzione della violenza, in particolare di quella violenza che si esercita sulle donne. La condanna sociale di ogni modello educativo che identifichi la superiorita’ con la prepotenza e dia adito a distorsioni comportamentali aggressive deve cominciare dalla scuola e dalle naturali relazioni che i giovani intrecciano tra di loro.” Chiediamo al Ministro Fedeli di intervenire con chiarezza e con tempestivita’ su questo tema, perche’ fin dai primi giorni di scuola emerga una ferma riprovazione di ogni episodio di violenza, per piccola che possa apparire, a cominciare da quelle forme di bullismo che discriminano i piu’ fragili. Non si dia nessuno spazio a interpretazioni ideologiche di questo comma e non si creino ambiguita’ di alcun tipo. Parlare di parita’ tra i sessi significa in primo luogo riconoscerne la differenza e salvaguardarla, combattendo quegli stereotipi che vogliono il maschio forte e aggressivo e la donna fragile e vittima della sua falsa superiorita’”. BINETTI conclude: “I bambini prima e gli adolescenti dopo debbono abituarsi a trattare con il massimo rispetto le bamnbine e le coetanee adolescenti, che pur essendo diverse da loro, di un altro sesso, hanno la stessa dignita’, gli stessi diritti e gli stessi doveri, le medesime responsabilita’. Imparino le bambine a denunciare coraggiosamente i casi di violenza, quelli di cui sono vittima loro o le loro amiche; ma imparino anche i ragazzi a non essere solidali con i bulli con cui dovessero imbattersi, senza mai fare branco con loro. Puo’ essere un buon obiettivo di inizio anno scolastico…”