Violenza donne: Binetti (Udc), non servono leggi speciali

(DIRE) Roma, 20 set. – “Ogni giorno la stampa pone in prima pagina casi concreti di femminicidio. Un crimine orribile, in cui troppo spesso ci sono vere e proprie aggressioni familiari, che si affiancano alle violenze perpetrate da estranei, in modalita’ del tutto occasionali. Colpisce proprio la variabilita’ delle situazioni e delle circostanze, mai pero’ imprevedibili, che hanno come punto di riferimento fisso le donne. Ormai stiamo scoprendo una ritualita’ che va dalla scarsa attenzione alle denunce rasentate dalle donne, alla loro condizioni di isolamento, di solitudine. Eppure chi potrebbe tende a sottovalutare entrambe le circostanze, lasciando le donne sole materialmente, ma sole anche perche’ non prese sufficientemente in condizione”. Lo afferma la deputata Udc, Paola BINETTI, che continua: “Roma sta diventando uno dei luoghi in cui questi crimini stanno diventando piu’ frequenti e la Raggi invoca leggi speciali. Non di nuove leggi ha bisogno RomaCapitale, ma di un nuovo approccio alla sicurezza per tutti, anche se in questo momento sono le donne quelle maggiormente a rischio”. La centrista osserva: “strade buie con un vistoso degrado, parchi senza controlli, scarsa presenza dei vigili in strada, soprattutto nelle zone periferiche; pochi i centri di ascolto e di accoglienza per le donne, perche’ sono poco o nulla finanziati. Nessun investimento nella prevenzione, ma neppure in un servizio di diagnosi precoce dei problemi. Si tende ad intervenire solo a violenza conclamata. In buona sostanza- conclude BINETTI- le leggi ci sono, ma manca una loro piena attuazione. Manca un adeguato monitoraggio delle denunce presentate e contestualmente un supporto efficace a chi denuncia. Ci pensi la Raggi prima di chiedere leggi speciali! Metta in gioco la sua sensibilita’ di donna e, integrando intuizione e rigore, cerchi soluzioni piu’ efficaci per le donne della citta’ di Roma”. (Com/Tar/ Dire)